LE VOCI

Torino, Singo: “Prima portiere, poi esterno con Coppitelli: ecco la mia storia”

Redazione Toro News

Prima della partita come ti concentri?

"Ascolto musica. Spesso Ozuna e un altro artista della Costa d'Avorio: DJ Arafat."

Ti piace ballare?

"Mi piace guardare, ma io non so ballare molto bene."

Come si balla la musica che ascolti?

"E' facile, basta fare piccoli gesti".

Qual è il tuo piatto preferito?

"Si chiama attièkè, c'è il riso. E' fatto con manioca grattugiata e pesce."

Tu vivi qua da solo?

"Sì, vivo da solo. Cucino spesso, ma non cibo africano. Cucino spesso la pasta con il pollo o il riso, che sono facili da preparare. Niente cibo africano perchè qui faccio a trovare gli ingredienti"

Ti piace vivere da solo?

"Non proprio, ma ora non ho scelta perchè da quando sono arrivato sono sempre stato solo. Vorrei vivere con mio padre, mia madre, i miei fratelli e le mie sorelle ma è difficile. Penso che mi raggiungeranno il prima possibile qui a Torino"

In Costa d'Avorio hai giocato per il Denguèlè, squadra della seconda divisione. Hai ancora rapporti con i tuoi compagni di allora?

"Sì, ci sono alcuni amici con i quali ho mantenuto buoni rapporti e ci sentiamo ancora"

Tu hai iniziato a 17 anni?

"Sì, ho giocato una stagione e mezza con il Denguèlè in cui è andato tutto bene e poi sono venuto al Torino."

Ti ricordi quanto è stato difficile lasciare tutto per venire in Italia?

"E' stato molto difficile perchè ho dovuto lasciare la mia famiglia, i miei amici, tutto. Sono venuto in un altro paese di cui non conoscevo la lingua. E faceva molto freddo, quindi all'inizio è stato molto difficile"

E avevi dei dubbi sulla scelta fatta?

"Non proprio. Perchè sapevo che sarebbe stato difficile all'inizio. Ma per mia fortuna, quando sono arrivato, ho trovato Nkoukou, Meitè e Djidji che mi hanno aiutato molto ad integrarmi nel gruppo."

Tu hai iniziato con la Primavera di Coppitelli: con l'allenatore hai fatto un cambiamento importante per la tua carriera e per il tuo ruolo perchè eri un difensore centrale e sei diventato un esterno. Cosa hai pensato riguardo questo cambiamento?

"Ho pensato che probabilmente l'allenatore voleva provarmi in un'altra posizione. E poi quando mi ha messo alla prova penso che sia andata bene perchè mi ha mantenuto in quel ruolo".

È vero che hai molta fede?

"Sì, io prego molto spesso, prima di dormire e quando mi sveglio. Mi aiuta molto. La preghiera è importante per qualsiasi essere umano. Quando prego mi libero dai pensieri, e quindi mi è di grande sostegno. In famiglia siamo tutti cristiani cattolici e preghiamo molto. Me l'hanno trasmesso loro: mio papà e mia mamma mi hanno trasmesso questa tradizione e io la seguo ancora". 

So che hai un oggetto che è sempre con te, che hai portato con te in Italia. 

"Sì, è la Bibbia con il rosario che mi ha dato mia madre e che ho ancora. Anche quando vado ad una partita, lo porto sempre con me. 

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