""Step by Step", è così che direbbe Joe Hart, o meglio, "Passo dopo Passo", questa è la formula magica che porta al successo. Un inizio di stagione che non era cominciato nel migliore dei modi - 3-2 a San Siro contro il Milan di Montella - ma che è stato d'auspicio per le giornate seguenti: una sconfitta che ha fatto rinascere all'interno delle menti dei giocatori granata quella fame tale da far raggiungere mete inaspettate. Adesso però, Mihajlovic dovrà combattere il pericolo numero uno per dei giocatori che stanno attraversando un periodo aureo, ovvero l'appagamento.
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Torino, una sosta da vivere con serenità ma senza cali di tensione
Verso la sosta / La squadra di Mihajlovic si appresta alla sosta nazionali: il tecnico serbo avrà il compito di mantenere la concentrazione all'interno del gruppo
"Un sentimento che non è sinonimo di grandi squadre, bensì da piccole realtà, che puntano, al massimo, ad una salvezza sicura. Ma questo, non è il caso del Toro, una squadra composta da sognatori che non vogliono più svegliarsi, inseguitori di un sogno che prende il nome di Europa e che, dopo parecchi ostacoli, non sembra più così impossibile. Dopo la goleada granata al Cagliari di Rastelli, adesso sotto con la sosta: una lama a doppio taglio che deve essere ben usata, per il bene della squadra dell'intero ambiente del Torino. Le vie che si presentano al bivio, per il Toro, saranno due: quella dei cali di tensione - del tutto illogici - o quella della serenità accompagnata da una fame collettiva, con una prospettiva che ha come unico punto di fuga l'Ezio Scida di Crotone. E' proprio qui che si vede la bravura di un tecnico, soprattutto se egli ha il nome di Sinisa Mihajlovic, con una fama da motivatore fondata sulla ragione e sull'aspetto psicologico. Un fattore che, nel calcio moderno, è diventato ormai un pilastro, un punto fermo di un calcio giocato ancor prima del fischio d'inizio a suon di tattica e obiettivi prefissati. La missione dell'allenatore serbo è proprio quella di far vivere questa sosta nazionali ai propri atleti che non saranno impegnati con le proprie nazionali (il punto sui convocati in Nazionale) in modo molto sereno, senza cali di tensione, ma con quello spirito tale da far tornare gli uomini granata ancor più forti - soprattutto mentalmente - di prima, un dettaglio che farà una differenza non da poco, soprattutto visti gli obiettivi del Torino, ai quali concorrono ben altre squadre, anche molto più forti dal punto di vista dell'organico.
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