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Torino, vali 15 milioni in più dell’anno scorso

Approfondimento / La rosa odierna ha un valore di mercato del 30.3% più alto rispetto allo scorso novembre

Cristina Raviola

"Non c'è il bel gioco, non ci sono due mattatori spacca-partite come l'anno scorso, ma il Torino, che ci crediate o meno, il 1 novembre del 2013 valeva 14.95 milioni in meno rispetto ad oggi. Spieghiamo meglio: le cifre prese in considerazione indicano il valore della totalità della rosa a disposizione nel momento in cui è stata effettuate la valutazione, in questo caso all'inizio della scorsa stagione; bisogna riconoscere quindi che il campionato era ancora in evoluzione: Cerci aveva sì già dato spettacolo, ma Immobile, ad esempio, si era appena svegliato, e il valori ufficiali di questi due giocatori sono andati in crescendo con il passare dei mesi, a suon di gol e assist. In ogni caso, è una notizia che questo Toro odierno che stenta, fatica e, soprattutto, latita paurosamente in zona gol, abbia un valore di mercato pari a 64.35 milioni di euro, il 30.3% in più rispetto ai 49.40 del passato novembre.

"Parte del merito lo si deve alla crescita di alcuni giocatori ancora presenti in granata, come Glik, Darmian, Maksimovic e Padelli, che hanno incrementato il loro valore di mercato con il passare delle partite. Inoltre, la qualificazione in Europa League e il passaggio alla fase finale del torneo hanno sicuramente riqualificato anche da questo punto di vista il marchio Torino, conferendo maggior prestigio, e anche maggior valore, alla formazione di Ventura, nonostante la rumorosa cessione dei due gioielli Cerci e Immobile.

"Non ci si faccia illusioni, comunque. La strada davanti è infatti ancora lunga: i granata in Serie A  sono 13° in questa speciale classifica, guidata da Juve (329 milioni il valore della rosa) e Napoli (252 milioni), ancora molto distanti. La squadra di Ventura però è tra le compagini che, in percentuale, hanno acquistato più valore nell'ultimo anno. In questa graduatoria, infatti, il Toro si posiziona 7°, con l'Empoli che guarda tutti dall'alto, con il 174.8% in più della passata stagione. Seguono a ruota Cesena ( 131.1%), Roma ( 59%), Sassuolo (41.9% ), Chievo ( 34.1%), Sampdoria (32.9%) e poi appunto il Toro. In negativo grandi squadre come Lazio (-2.3%), Juve (quartultima con -7.4) e Milan (-15% e penultimo posto), che precede il fanalino di coda Cagliari, addirittura -27.2% per i sardi.