"Un Toro sfortunato e sprecone perde in casa contro un Verona che sembrava ampiamente alla sua portata e comincia a nutrire i primi, veri dubbi sul proprio futuro.
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Torino – Verona: da salvare il buon esordio di Bruno Peres
L'analisi a mente fredda / Bene il brasiliano, buona prova di Sanchez Mino, Amauri e Quagliarella lasciati al loro destino
"Dopo un primo tempo non esaltante, con solamente il palo di testa di Juanito Gomez a regalare qualche emozione, ad inizio ripresa i granata si svegliano e inanellano una serie di occasioni da rete non finalizzate dal duo Amauri Quagliarella per ingenuità e per sfortuna.Come spesso accade nel calcio, nel momento migliore della squadra di Ventura arriva la doccia fredda da parte di quella di Mandorlini, con il sigillo di Ionita, primo moldavo a segnare in Italia con la gentile complicità di Padelli (secondo errore consecutivo per il portierone granata che deve al più presto tornare ai livelli estivi).Il colpo è di quelli duri da reggere, e per un po' il Toro appare scoraggiato e fuori partita, rischiando anche di capitolare ancora sull'asse Tachtsidis - Toni; lo salva l'ingresso dell'oggetto misterioso Bruno Peres, che con una scorribanda sull'out di sinistra si guadagna il rigore che avrebbe potuto regalare al Torino il pari e un finale d'assalto.Finisce invece, ancora una volta, in maniera ingloriosa, con Rafael che ipnotizza El Kaddouri dagli undici metri e con i fischi del pubblico per una squadra che ha collezionato la miseria di un punto in tre partite, che si trova all'ultimo posto in classifica, che è l'unica a non avere ancora segnato in campionato e che, nelle ultime cinque gare ufficiali, ha prodotto solamente un gol su rigore contro i modesti croati dell'RNK Split.Il panorama è desolante, e il confronto con il finale della scorsa stagione impietoso: buttando dentro una palla in più forse con l'Inter e con il Verona avrebbe potuto finire in maniera diversa, ma il condizionale nel calcio è soltanto il salvagente degli sconfitti, che cercano alibi per mascherare le proprie debolezze. Debolezze che non bisogna nascondere, ma superare, così come non bisogna ignorare gli spunti positivi (pochi) offerti dalla gara di ieri: il buon esordio di Bruno Peres, la verve di Sanchez Mino e l'impegno profuso da Quagliarella e Amauri, ancora però troppo poco supportati nella manovra dal resto della squadra.
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