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Tornate le ali, il Toro può scappare

Certamente l'avversario non era di quelli irresistibili ma nel 6-0 di sabato contro il Gubbio c'è un dato che regala interessanti spunti di riflessioni. La prima volta che Ventura ha potuto schierare insieme i due esterni titolari...

Redazione Toro News

Certamente l'avversario non era di quelli irresistibili ma nel 6-0 di sabato contro il Gubbio c'è un dato che regala interessanti spunti di riflessioni. La prima volta che Ventura ha potuto schierare insieme i due esterni titolari (Surraco e Guberti), cosa mai successa nelle prime 31 giornate di campionato per i problemi fisici accusati da entrambi, il Torino ha ottenuto la vittoria più rotonda della stagione nonché degli ultimi vent'anni.

Non può essere un caso questo, considerando che il gioco del tecnico genovese si basa proprio sulle fasce laterali e fino a questo momento del campionato ha spesso dovuto fare di necessità virtù, con Antenucci relegato per praticamente tutto il girone di andata in un ruolo non suo e Oduamadi schierato titolare a volte solo per mancanza di alternative, come nella partita con il Verona. Ora la musica è cambiata, perché tolto Verdi che è ancora alle prese con una serie di problemi fisici, Ventura ha tutti gli esterni a disposizione e tenere in panchina lo Stevanovic devastante di questa stagione è un lusso anche per parecchie squadre della massima serie.

Con il ritorno tra i titolari di Surraco e Guberti (mentre esultano nella foto di N.Campo) può cambiare in parte anche il gioco del Torino, perché si tratta di due giocatori che hanno nel cross una delle loro armi migliori e per Bianchi questa è manna dal cielo. Diverso il discorso nei mesi scorsi, con gli esterni che raramente mettevano palloni alti e tesi nel mezzo ma concludevano più spesso in porta. Agli esterni citati fino ad ora c'è da citare Pasquato, che ha esordito brillantemente sabato e può essere un valore aggiunto in questo Torino nelle ultime dieci partite del campionato. Forse non saranno contenti gli esterni, perché i posti in campo sono solo due a fronte di sette giocatori, ma certamente a giovarne è il Toro. Ora come non mai quello che conta è solo il bene collettivo.