"Recuperare il tempo perso. E ricominciare a correre. Questo è quello che vuole il Torino dalla sfida di domani pomeriggio al Meazza. Dopo le sconfitte consecutive contro Juventus e Sampdoria, la squadra di Ventura non può più permettersi passi falsi. La salvezza l'obiettivo dichiarato ad inizio stagione dista solo quattro punti. Basta afferrare la mano e prenderla. Il sogno chiamato Europa si è allontanato e la distanza adesso è notevole, ma nulla che questo gruppo non possa colmare. I propositi sono buoni. Riuscirà il Toro a rispettarli? Non rimane che incrociare le dita, perché la situazione è tutt'altro che rosea. Cinque diffidati (Cerci, Immobile, Kurtic, Padelli, Vives), tre infortunati (Masiello, Moretti, Pasquale) e altrettanti squalificati (Maksimovic, Glik, Bovo) costringeranno Giampiero Ventura ad operare una vera e propria rivoluzione. Non si preoccupi, il tifoso del Toro, perché l'Inter non è messa meglio. Mazzarri condivide con il tecnico granata gli stessi problemi di uomini e modulo. E' la difesa, in particolare, a creare i grattacapi più fastidiosi. Se gli uomini della retroguardia si contano sulle dita di una mano, il centrocampo è rigoglioso come un prato in Primavera. Quindi Ventura è costretto ad effettuare delle scelte ben precise: il ritorno di El Kaddouri spinge verso la panchina lo svedese Farnerdud. Il marocchino può dialogare con l'attacco aumentando il potenziale offensivo della squadra.
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Toro, a San Siro con la Primavera
Verso Inter-Torino / Ventura porta tre Primavera a Milano. La speranza dei tifosi è che diventi una consuetudine
"La vera notizia, però, riguarda tre giovani di Moreno Longo: Gyasi, Barreca e Aramu, che dopo la partita con la Primavera a Sassuolo raggiungeranno i colleghi adulti per aggregarsi al ritiro pre-partita. Luci a San Siro per loro, come diceva il buon Vecchioni. Che sia di buon auspicio per il futuro. La speranza di tutti è che diventi l'abitudine. E non un caso sporadico dettato dall'esigenza.
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