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Toro, a San Siro con la Primavera

Verso Inter-Torino / Ventura porta tre Primavera a Milano. La speranza dei tifosi è che diventi una consuetudine

Federico Lanza

"Recuperare il tempo perso. E ricominciare a correre. Questo è quello che vuole il Torino dalla sfida di domani pomeriggio al Meazza. Dopo le sconfitte consecutive contro Juventus e Sampdoria, la squadra di Ventura non può più permettersi passi falsi. La salvezza – l'obiettivo dichiarato ad inizio stagione – dista solo quattro punti. Basta afferrare la mano e prenderla. Il sogno chiamato “Europa” si è allontanato e la distanza adesso è notevole, ma nulla che questo gruppo non possa colmare. I propositi sono buoni. Riuscirà il Toro a rispettarli? Non rimane che incrociare le dita, perché la situazione è tutt'altro che rosea. Cinque diffidati (Cerci, Immobile, Kurtic, Padelli, Vives), tre infortunati (Masiello, Moretti, Pasquale) e altrettanti squalificati (Maksimovic, Glik, Bovo) costringeranno Giampiero Ventura ad operare una vera e propria rivoluzione. Non si preoccupi, il tifoso del Toro, perché l'Inter non è messa meglio. Mazzarri condivide con il tecnico granata gli stessi problemi di uomini e modulo. E' la difesa, in particolare, a creare i grattacapi più fastidiosi. Se gli uomini della retroguardia si contano sulle dita di una mano, il centrocampo è rigoglioso come un prato in Primavera. Quindi Ventura è costretto ad effettuare delle scelte ben precise: il ritorno di El Kaddouri spinge verso la panchina lo svedese Farnerdud. Il marocchino può dialogare con l'attacco aumentando il potenziale offensivo della squadra.

"La vera notizia, però, riguarda tre giovani di Moreno Longo: Gyasi, Barreca e Aramu, che dopo la partita con la Primavera a Sassuolo raggiungeranno i colleghi “adulti” per aggregarsi al ritiro pre-partita. “Luci a San Siro” per loro, come diceva il buon Vecchioni. Che sia di buon auspicio per il futuro. La speranza di tutti è che diventi l'abitudine. E non un caso sporadico dettato dall'esigenza.