Sono passati più di tre anni, e finalmente il Toro torna ad assaporare un palcoscenico veramente importante, affrontando la prima big dal suo ritorno nella massima serie. E’ il 16 settembre e la gara in notturna rende ancora più affascinante la sfida ad una delle sette sorelle del nostro campionato di Serie A. Di scena all’Olimpico c’è l’Inter: lo stadio, proprio per sottolineare il momento, registrerà il suo record di affluenza e incasso, grazie al tutto esaurito da 25.753 spettatori.
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Toro, con l’Inter fu il primo amaro assaggio di Serie A
Sono passati più di tre anni, e finalmente il Toro torna ad assaporare un palcoscenico veramente importante, affrontando la prima big dal suo ritorno nella massima serie. E’ il 16 settembre e la gara in notturna..."SCOTTO PAGATO SUBITO – E il Toro si rende conto subito di cosa vuol dire giocare con una grande squadra. Primi gol subiti e prima sconfitta in campionato. Secondo la vecchia regola, una squadra che vuole lottare per i piani alti deve fare risultato anche non esaltando il pubblico con il gioco. E a Torino va esattamente così, con i granata che creano un maggior volume di gioco ed occasioni e l’Inter che appunto vince la partita. I ragazzi di Ventura si piegano a questa dura legge del calcio: sarà una lezione che il Toro dovrà ripetere più e più volte durante la stagione, quando spesso a delle ottime prestazioni non corrispondono punti portati a casa.
"DUE GIOCATE – Il Toro che schiera Ventura è arrembante: Stevanovic e Santana larghi, a supporto della coppia offensiva composta da Bianchi e Sgrigna. Nel corso della gara il tecnico ligure butterà nella mischia pian piano tutti i suoi giocatori offensivi, con l’inseriemento di Cerci e Meggiorini prima e di Sansone poi. Ma i piani saltano subito, perché, quando sono passati appena 13’, Gazzi trasforma un semplice disimpegno al limite dell’area in un assist per Milito, che scaglia un destro potente di prima intenzione imparabile per Gillet. Il Toro scalpita e reagisce, creando qualche grattacapo alla difesa nerazzura e ad Handanovic, senza però riuscire a sfondare. Poi ci pensa Cassano a danzare su un pallone a centro area e a freddare Gillet con una precisa girata.
"Emanuele Olivetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
"SCOTTO PAGATO SUBITO – E il Toro si rende conto subito di cosa vuol dire giocare con una grande squadra. Primi gol subiti e prima sconfitta in campionato. Secondo la vecchia regola, una squadra che vuole lottare per i piani alti deve fare risultato anche non esaltando il pubblico con il gioco. E a Torino va esattamente così, con i granata che creano un maggior volume di gioco ed occasioni e l’Inter che appunto vince la partita. I ragazzi di Ventura si piegano a questa dura legge del calcio: sarà una lezione che il Toro dovrà ripetere più e più volte durante la stagione, quando spesso a delle ottime prestazioni non corrispondono punti portati a casa.
"DUE GIOCATE – Il Toro che schiera Ventura è arrembante: Stevanovic e Santana larghi, a supporto della coppia offensiva composta da Bianchi e Sgrigna. Nel corso della gara il tecnico ligure butterà nella mischia pian piano tutti i suoi giocatori offensivi, con l’inseriemento di Cerci e Meggiorini prima e di Sansone poi. Ma i piani saltano subito, perché, quando sono passati appena 13’, Gazzi trasforma un semplice disimpegno al limite dell’area in un assist per Milito, che scaglia un destro potente di prima intenzione imparabile per Gillet. Il Toro scalpita e reagisce, creando qualche grattacapo alla difesa nerazzura e ad Handanovic, senza però riuscire a sfondare. Poi ci pensa Cassano a danzare su un pallone a centro area e a freddare Gillet con una precisa girata.
"Emanuele Olivetti
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