"Una sfida studiata alla perfezione fino all’ ’87. Fino a quel momento se il Toro avesse segnato altri due gol, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ma mai scordarsi che il Toro è sempre il Toro. Bisogna soffrire, me l’ha insegnato mia mamma da piccolo quando ho deciso di diventare tifoso del Toro. Come dice anche un coro della Maratona:’’ Questa è una malattia che non va più via..’’ . E’ proprio così. Il Toro non si scollerà mai di dosso il patimento, la sofferenza fino al triplice fischio. Sabato sera un’impresa sfiorata, raggiunta per un pelo, un soffio, come le due mani nel Giudizio di Michelangelo, nella creazione di Adamo, che appena si toccano.
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Toro: dopo la beffa con il Milan la cura si chiama Bologna
Tutta questa differenza non si è vista. Due obiettivi diversi, due rose diverse e un Balotelli che vale come tutto il Toro. Ma sabato sera una sola squadra in...© RIPRODUZIONE RISERVATA
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