"Classe, grinta e tanta, tantissima voglia di imparare. Ecco chi è Gleison Bremer, talentuoso difensore brasiliano classe 1997 approdato in granata ormai più di venti giorni fa. L'arrivo a Torino, le visite mediche e poi la partenza per Bormio; prima di un breve viaggio di ritorno in Brasile per espletare le ultime pratiche burocratiche. Ieri la prima apparizione ufficiale davanti ai media, un'occasione unica per presentarsi ai nuovi tifosi.
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Toro, ecco Bremer il lavoratore: “Studio Mazzarri, porto grinta ma anche qualità”
Le parole / Il difensore brasiliano si presenta ai nuovi tifosi: "Contro la Chape una partita speciale"
"TATTICA - “I compagni mi hanno aiutato molto - ha esordito Bremer - in questo momento non trovo difficoltà di inserimento nonostante non parli italiano. Gli schemi del mister? Sto crescendo, devo soltanto allenarmi per abituarmi alla difesa a tre". Insomma, i corsi intensivi di "Mazzarrismo" portati a compimento nei circa 10 giorni passati in Valtellina stanno dando i primi frutti. Dopo le prime amichevoli positive contro Pro Patria, Renate e Nizza, oggi il brasiliano si sottoporrà all'esame Chapecoense.
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"EMOZIONI - Non un avversario qualunque né Bremer né tanto meno per il Torino, accomunato alla società verdeoro dal drammatico incidente aereo (già soprannominato "la Superga brasiliana") che il 28 novembre 2016 provocò 71 vittime. Un evento drammatico che ha inevitabilmente stretto sotto un'unica bandiera Torino e Chapecoense, che questa sera alle 21.30 si giocheranno la SportPesa Cup in un match dall'altissimo valore simbolico. Una partita che avrà un sapore ancor più speciale per Bremer, brasiliano di nascita ed esordiente nel calcio professionistico ai tempi dell'Atletico Mineiro proprio contro la Chapecoense: “Sarà emozionante giocare contro di loro, per me come persona prima che come giocatore”.
"VOGLIA - C'è grande voglia, curiosità e trepidazione per vedere all'opera uno degli ultimi arrivi, alla prima - probabile - apparizione (così come per Izzo e Meitè) con la maglia granata all'Olimpico Grande Torino. Un'evento speciale, impreziosito dalla grande volontà del ragazzo che vede nel Torino non solo un trampolino di lancio, ma anche (e soprattutto) un punto d'arrivo: “Sapevo che grande club era il Toro - ha proseguito Bremer - ho sempre voluto giocare in Europa, è stato facile accettare la proposta. Mi ispiro a Thiago Silva e Sergio Ramos. Sono un difensore grintoso, ma mi ritengo anche bravo nella gestione del pallone”. Test di autovalutazione superato insomma. E con queste premesse, ora non resta che passare la parola al campo.
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