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Toro, i risultati faticano ad arrivare perché non hai imparato dalla Storia (del calcio)

Approfondimento/ I granata hanno venduto in estate i loro pezzi pregiati, puntando tutto su scommesse o vecchie glorie. Lo stesso è avvenuto recentemente con Catania, Sampdoria, Verona, e...

Lorenzo Bonansea

"Il Toro che si appresta ad affrontare il Milan non è certo nelle condizioni migliori. I buoni segnali lanciati prima della sosta natalizia, nella partita contro il Genoa, sembrano già un lontano ricordo. Nemmeno il tempo di far presagire un riscatto in questo campionato, che ecco subito una nuova prova senza sapore. A Verona i limiti di questa squadra sono di nuovo emersi palesemente. Per tutti gli appassionati di calcio, la sfida contro il Chievo è stata una vera e propria pugnalata al cuore. Poche idee, pochissimo gioco, fase offensiva praticamente dimenticata. Il Toro di quest'anno naviga poco sopra la zona retrocessione e poco sotto la metà classifica, dando l'impressione, anche a giudicare dalle dichiarazioni e dai tentennamenti di mercato, di accontentarsi di questo. Troppo poco per una squadra che l'anno scorso ha centrato il ritorno in Europa e che quest'anno si aspettava (prima del deludente calciomercato estivo) di aprire un nuovo capitolo, fatto finalmente di tanti successi.

"LE PAROLE DI CERCI - Eppure, proprio il calciomercato e la programmazione estiva hanno stroncato i sogni di gloria granata. Sia chiaro, non si sta parlando di un fallimento totale e su tutta la linea, bensì di un'occasione (più unica che rara) mancata di poter fare il salto di qualità. Un'opportunità finalmente presentatasi davanti al Toro che da troppo tempo non aveva due campioni di quel calibro in rosa. Ebbene, Cairo e la dirigenza non hanno saputo cogliere questo momento positivo, preferendo vendere i gioielli sui quali avevano costruito le loro fortune. Certo, la volontà dei giocatori incide, ma forse con un progetto ambizioso e un ritocco dell'ingaggio qualcosa in più si sarebbe potuto fare. Comunque sia, questo è quanto è avvenuto e lo stesso Cerci ieri in conferenza stampa sembrava aver capito appieno la situazione in casa granata. "Senza presunzione, queste difficoltà un po' si potevano già prevedere quest'estate quando siamo stati dati via io e Ciro, che comunque eravamo due giocatori importanti”. Già, si potevano prevedere, ma qualcuno ha voluto chiudere gli occhi.

"LA LEZIONE DEI CASI PIU' RECENTI - Nella storia recente della Serie A, sono tanti i casi in cui una squadra sorpresa di un campionato, nel calciomercato estivo vende i suoi pezzi pregiati per poi ritrovarsi in grande difficoltà l'anno successivo. Il Toro e il Verona sono gli esempi più vicini e per certi aspetti meno “gravi”, in quanto una buona organizzazione di fondo riesce a limitare i danni. Così non si può dire del Catania di Maran, che un anno sfiora l'Europa e quello dopo retrocede. Oppure per la Sampdoria di Cassano e Pazzini, che addirittura passò dalla Champions alla serie cadetta (i due in questo caso vennero ceduti a gennaio). Questo è il triste destino delle squadre con budget limitati, e chissà che questo non accada anche con il bel Palermo di Dybala e Vazquez. Il Toro non è né primo né sarà l'ultimo, certo è che bastava un semplice sguardo alla storia (del calcio) per capire che forse era meglio scommettere di meno e puntare di più su giocate sicure.