"Domani sera il Torino affronterà il Cagliari, e la partita sarà determinante per via dell'attuale situazione in casa granata: purtroppo i risultati parlano chiaro, è da un bel po' che il Toro non vince ma più che altro non convince, ed è da tempi non sospetti che sembra chiaro come questa squadra non possa giocare in questa maniera. Ribadisco che bisogna avere il massimo rispetto per Mihajlovic poichè bisogna riconoscergli la convinzione e la perseveranza sulle sue idee, ma ci sono state troppe partite in cui è emerso che questo modulo non funziona su questo Toro. Adesso, con ogni probabilità, farà un passo indietro ed opterà per il centrocampo a tre, e proprio questa può essere la chiave giusta per dare l'attesa svolta.
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Toro, il cambio modulo è la giusta chiave: copertura maggiore, e le mezzali…
La lavagna tattica / Il centrocampo a due non si è adatto a questi uomini: Niang ha bisogno di giocare, ma nel suo ruolo naturale
"Le alternative sono dunque due: il 4-3-3 o il 4-3-1-2 con centrocampo a rombo. Il rombo però va bene se anche i tre uomini d'attacco scendono a difendere, perchè ci sono 60 metri di campo da tenere tra difesa ed attacco. Piuttosto, la soluzione migliore potrebbe essere tornare al tridente con Ljajic spostato a sinistra. Acquah e soprattutto Baselli con la mediana a tre tirano fuori molta più qualità, ed il secondo ha molte più possibilità d'inserirsi e creare gioco. A livello di singoli, nonostante le ultime prestazioni in una partita come questa lasciare fuori Niang significherebbe massacrarlo a livello mentale: può essere invece la sua partita se gioca nel suo ruolo naturale, ovvero quello di punta. Lui non è adatto a stare esterno: esistono giocatori - come per esempio Mandzukic - in grado di adattarsi e farlo anche bene, Niang invece non si sa adattare e quindi il Toro finisce per giocare con un uomo in meno in fase di non possesso; nelle occasioni in cui magari non rientra Iago Falque si gioca con due in meno, e il centrocampo è solo a due. Non è che con il 4-3-3 o con il 4-3-1-2 si vincono le partite, ma si torna al discorso della fase di non possesso: Ljajic in questa fase deve giocare sul centrocampista basso avversario, non può limitarsi al giocare a palla ricevuta.
"Per quanto riguarda la difesa, invece, avrebbe potuto esordire Bonifazi che però non è alla fine stato convocato: una sfortuna, perchè fa sempre piacere quando la buona tradizione del settore giovanile granata prosegue, però Moretti è un giocatore fondamentale, è uno da Toro, e non bisognerebbe mai farne a meno al netto ovviamente di eventuali problemi fisici. L'esperienza diventa fondamentale. Quello che tutti si aspettano è vedere un Toro che giochi per vincere e che raggiunga il risultato convincendo, per portare serenità all'ambiente che ne ha bisogno. Poi, con l'eventuale ingresso di Belotti, ancora meglio. Comunque sarà fondamentale far giocare Niang perchè se no si rischia di perderlo mentalmente.
"Il Cagliari non ha dei giocatori di qualità immensa, però bisogna tener conto che a un secondo dalla fine con il Benevento era 1-1, poi Pavoletti gli ha risolto la partita. Lopez è arrivato e ha vinto. Non verranno a Torino per stare a guardare, le motivazioni dei loro giocatori saranno raddoppiate. Bisognerà dunque fare molta attenzione a Pavoletti e soprattutto a Joao Pedro, con Valdifiori su di lui a uomo. Il Cagliari, che sarà probabilmente schierato con una difesa a tre, farà una partita molto tattica partendo molto abbottonato e cercando spesso il contropiede. In fase di non possesso il Toro dovrà fare ancora più attenzione poichè, con la difesa a tre, possono salire anche i tre difensori e creare la superiorità numerica. L'arma fondamentale per bucare questo tipo di retroguardia saranno, se fatte a dovere, le imbucate derivanti dalle invenzioni di Ljajic e Baselli
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