Positività al Covid-19 e infortuni: la sosta per le Nazionali divide l'opinione pubblica. Dopo i casi di positività al Coronavirus di quattro giocatori rientrati dalle rispettive Nazionali, in casa Torino fa discutere anche l'assenza forzata di Andrea Belotti contro l'Inter. Nel pre partita del match di San Siro, infatti, il Gallo si è fermato a causa di un riacutizzarsi della gonalgia al ginocchio destro che lo aveva già colpito il 2 novembre scorso contro la Lazio. Un problema fisico che il numero 9 del Torino patisce da tempo e che si è portato dietro anche in Nazionale, con cui ha giocato 161' complessivi nei due match disputati dagli azzurri in Nations League contro Polonia e Bosnia. In altre parole: Belotti ha giocato due partite ravvicinate con l'Italia nonostante non fosse al 100% dal punto di vista fisico.
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Toro, la Nazionale costa cara a Belotti. Ma i granata non potevano dire “no”
Focus on / Il forfait del Gallo contro l'Inter a causa del riacutizzarsi del dolore al ginocchio destro fa discutere: ecco cosa dice la norma della FIFA
BELOTTI - Una scelta che ha fatto discutere molti tifosi granata, che in queste ore si stanno chiedendo se non ci sarebbero potuti essere gli estremi da parte del Torino di impedire a Belotti di rispondere "presente" alla chiamata del ct Mancini. Regole alla mano però, la risposta a questa domanda è molto semplice: no. Secondo le norme della FIFA, infatti, nessun club può deliberatamente impedire ad un proprio tesserato di rispondere alla convocazione della propria Nazionale se lo ha regolarmente impiegato nelle gare precedenti, salvo giustificazioni relative al rischio di pandemia da Covid-19. E Belotti aveva giocato le due gare precedenti contro Genoa e Crotone, rimanendo in campo per tutti i novanta minuti in entrambe le occasioni.
LA NORMA - Più nello specifico, secondo le ultime modifiche apportate dalla FIFA, il no dei club è possibile solo "in caso di obbligo di quarantena o isolamento di almeno 5 giorni del giocatore nel Paese in questione o in quello deputato a ospitare la gara" o "se in presenza di restrizioni nel viaggio da o verso uno dei due Paesi e se ai giocatori non viene concessa un'esenzione dalle autorità competenti in merito alle suddette decisioni". Due fattispecie che in nessun modo riguardavano il Torino, ma che invece hanno potuto esercitare società come la Roma, alle prese con le positività al Covid di Pellegrini, Mancini, Spinazzola e Cristante: bloccati nella capitale dall'ASL locale, che aveva imposto loro un periodo di isolamento fiduciario.
LA SCELTA - Difficile, inoltre, biasimare la scelta di Belotti che ha scelto di stringere i denti e sacrificarsi per i suoi compagni di Nazionale anche in virtù delle tante assenze offensive con cui era costretta a fare i conti in quel momento la selezione di Mancini. Oltre a Immobile infatti - assente causa Covid-19 - gli azzurri nell'ultima tornata di partite sono stati costretti a rinunciare anche all'apporto di Caputo e Kean a causa di problemi fisici. Anche per questo motivo, Belotti ha sentito ulteriormente la responsabilità di esserci e rispondere presente, accettando - probabilmente - anche di mettere a rischio la propria integrità fisica.
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