Chi c’era a Bergamo lo sa e lo ha visto con i propri occhi: il legame tra i tifosi dell’Atalanta e la squadra di Gasperini ha raggiunto il picco massimo, e quando uno stadio riesce a diventare un’unica entità a supporto del proprio undici, per gli avversari la difficoltà è doppia. Cori per i ragazzi in campo, per Gasperini, ma anche per la società – per quel Presidente Percassi che nonostante ogni anno venda qualche pezzo pregiato, riesce sempre a rinnovarsi e a rinnovare la rosa. Anche da questo punto di vista, la società granata e il mondo Toro dovrebbero prendere esempio dall’Atalanta, rivalità sportiva a parte.
I risultati sotto le aspettative del Torino in quest’ultima stagione hanno fatto sì che il rapporto tra tifosi e squadra/società granata sfiorasse il minimo storico, allontanando ancora di più la gente dallo Stadio. Non è un caso, infatti, che l’affluenza di questa stagione al Grande Torino sia tra le più basse di sempre. E non c’è da sorprendersi, viste le tante delusioni di questo Toro 2017/2018. Tra gli obiettivi di Mazzarri per la prossima stagione, quindi, non può mancare la ricostruzione di un legame saldo tra il Torino e la sua gente, un legame che si può raggiungere con i risultati ma non solo: prima di tutto, infatti, serve che in campo ci siano giocatori da Toro, con un carattere e un temperamento degno della maglia che indossano.
Il riavvicinamento tra l’esasperato tifo granata e la squadra gioverebbe a tutte le parti, perché come visto a Bergamo un pubblico che si rispecchia nei valori portati in campo dai “propri” ragazzi è un pubblico attivo, che indirettamente riesce spesso ad indirizzare la partita stimolando i giocatori. E’ forse tra i compiti più difficili nel taccuino di Mazzarri, ma anche tra i più importanti e fondamentali: il Toro ha bisogno del suo numero 12, e per riconquistarlo servirà una rivoluzione in tutti i sensi.
E poi gli articoli come questo che esprimono opinioni nette andrebbero firmati.
Via Cairo e metà del popolo granata sarà riconquistato.
a proposito di modelli..avete visto il tifo del Liverpool?..quello si!! Comunque il tifo è volere bene alla Squadra.. Stare vicini alla Società e alla Squadra specialmente nei momenti di difficoltà e non sempre criticare contro tutto e tutti.. Almeno..per me è così..Alè Toro..
Che stronzata ‘sta cosa dei modelli! Prima il modello Udinese, ora il modello Atalanta…
Ma nessuno si è accorto che l’Atalanta ha sempre fatto cagare come e più di noi? Solo Gasperini l’ha fatta decollare, è merito soprattutto suo. Ma vi sembra un modello l’Atalanta di Colantuono? Ma andate a cacare con i modelli. NOI una volta eravamo un modello per tutti, anche per i gobbi. Un modello di impegno, lotta e sacrificio. Non serve altro, a noi.
…tra un pò, appena si salva il Crotone, il modello da seguire sarà il miracolo Crotone!
Qui si continua a ridimensionare quello che dovrebbe essere il toro… nessuno si ricorda che per uno spareggio per venire in A eravamo in 70mila?!? ma davvero dobbiamo ambire all’Atalanta?!? una società che in 100anni di storia ne avrà fatti 70 in serie B e che raccogliendo tutti i cittadini di Bergamo riesce a riempire uno stadio da 20mila posti? Dobbiamo imparare dall’Atalanta come si tira su un vivaio, quando per decine e decine di anni siamo stati da esempio per tutta Italia?
Non non siamo ne l’Udinese, ne l’Atalanta… siamo il Toro e dobbiamo rifarci al “modello-Toro”, quello che ha sempre funzionato, fino a quando qualcuno ci si è messo di impegno per smantellarlo.
Solo piu fatti, fatti,e fatti e basta parole , parole, parole…..giocatori veri e allestire una Squadra con la S maiuscola. Questo non è fatto per Cairo…….infatti via lui e metà del popolo granata è riconquistato
C’è solo un modo per riportare tifosi allo stadio in armonia con squadra e società: fare le cose seriamente, con impegno, umiltà, creando una rosa capace di dare soddisfazioni ad un ambiente ormai depresso da troppi anni.
Basta illusioni e parole a vanvera.
Quoto al 100%,sottolineando il “seriamente”…basta zavorre strapagate e protagonisti non in cartellone che sanno di colpo di N’koulou…