Quasi fosse un segno del destino, quell’infortunio di Santana. Perché evidentemente per le rivoluzioni c’è tempo, questo Toro è inchiodato a due dogmi che curiosamente partono dalla stessa base: il 4-2-4 e il 40, intesi come obiettivo minimo tre mesi fa, traguardo massimo adesso.COMANDA ALESSIO - E lo farà almeno con il Chievo giocando allo stesso modo, ché difficile uscirne almeno con una rosa costruita così. In fondo Ventura ci ha pure provato a fare la rivoluzione, smontata in meno di dieci minuti dalla sorte. Erano comunque bastati per capire come Cerci ormai sia inclassificabile, nel senso letterale del termine. Perché oramai non è più esterno ma non è nemmeno una seconda punta, come pure ha provato a proporlo il tecnico. E’ un unicum nel suo genere, anche se (per ora) non fa più vincere le partite, e attorno a lui si deve muovere la squadra, nemmeno fosse Messi.
toro
Toro, l’unica via è nel 4-3-3
Quasi fosse un segno del destino, quell’infortunio di Santana. Perché evidentemente per le rivoluzioni c’è tempo, questo Toro è inchiodato a due dogmi che curiosamente...
CAMBI DI POSTO - Per sperimentare forse ci sarà tempo a Ragusa e soprattutto a Catania, alla ripresa vera e con una situazione di classifica ancora più chiara rispetto a quella di oggi. Intanto si è capito che Brighi, prima forse d’andare via, in mancanza di meglio al momento il costruttore di gioco lo può fare, specie se al fianco avesse due portatori d’acqua veri come possono essere Gazzi e Basha, che oltre tutto con il Chievo sarà anche il più fresco. Così come si è capito che D’Ambrosio a sinistra ormai è uno spreco, che Darmian alla lunga se deve sempre difendere va in confusione e non è funzionale a far viaggiare al meglio la catena di destra, ancor di più che quattro votati ad offendere questo Toro non se li può permettere.
TRE DIETRO NO, DAVANTI SÌ - Difficile che uno come Ventura, con più di quarant’anno di calcio in testa, cambi,. Ma se gli va dato atto di essere stato padre di un modulo innovativo, oggi rischia di esserne nonno, di essere mandato in pensione da chi l’ha anche copiato e riadattato, mentre al Toro sembrano dover essere i giocatori a doversi piegare ad oltranza. E visto che la difesa a tre, che pure ha dimostrato altrove di poter funzionare bene soprattutto se il tuo dogma sta nel possesso palla, alla Sisport non sanno come sia fatta, diciassette gare di campionato hanno detto che questo Toro almeno com’è stato concepito ma che forse non sarà più deve andare avanti con il tridente e nulla più. Cambieranno gli attori, e a ben guardare quel che si annuncia all’orizzonte è forse peggiore di quanto si veda oggi, ma non la sostanza. Certo dello champagne, a Marassi come negli ultimi due mesi, non sono rimaste nemmeno le bolle.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quasi fosse un segno del destino, quell’infortunio di Santana. Perché evidentemente per le rivoluzioni c’è tempo, questo Toro è inchiodato a due dogmi che curiosamente...
CAMBI DI POSTO - Per sperimentare forse ci sarà tempo a Ragusa e soprattutto a Catania, alla ripresa vera e con una situazione di classifica ancora più chiara rispetto a quella di oggi. Intanto si è capito che Brighi, prima forse d’andare via, in mancanza di meglio al momento il costruttore di gioco lo può fare, specie se al fianco avesse due portatori d’acqua veri come possono essere Gazzi e Basha, che oltre tutto con il Chievo sarà anche il più fresco. Così come si è capito che D’Ambrosio a sinistra ormai è uno spreco, che Darmian alla lunga se deve sempre difendere va in confusione e non è funzionale a far viaggiare al meglio la catena di destra, ancor di più che quattro votati ad offendere questo Toro non se li può permettere.
TRE DIETRO NO, DAVANTI SÌ - Difficile che uno come Ventura, con più di quarant’anno di calcio in testa, cambi,. Ma se gli va dato atto di essere stato padre di un modulo innovativo, oggi rischia di esserne nonno, di essere mandato in pensione da chi l’ha anche copiato e riadattato, mentre al Toro sembrano dover essere i giocatori a doversi piegare ad oltranza. E visto che la difesa a tre, che pure ha dimostrato altrove di poter funzionare bene soprattutto se il tuo dogma sta nel possesso palla, alla Sisport non sanno come sia fatta, diciassette gare di campionato hanno detto che questo Toro almeno com’è stato concepito ma che forse non sarà più deve andare avanti con il tridente e nulla più. Cambieranno gli attori, e a ben guardare quel che si annuncia all’orizzonte è forse peggiore di quanto si veda oggi, ma non la sostanza. Certo dello champagne, a Marassi come negli ultimi due mesi, non sono rimaste nemmeno le bolle.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA