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Toro, migliora la gestione dei minuti finali

I granata, fin qui, non hanno mai subito le proverbiali docce gelate in zona Cesarini ma, anzi, per tre volte hanno colpito in extremis

Roberto Maccario

" Nonostante il Torino di Giampiero Ventura, fin qui, non stia pienamente convincendo sul piano dei risultati e , soprattutto, del gioco, se rapportato alla scorsa stagione, un dato positivo emerge osservando con attenzione le gare dei granata.

"In questa annata infatti non è mai successo, fin qui, che il Torino subisse gol in extremis, nei minuti di recupero, regalando così, si fa per dire, ai suoi tifosi quelle docce fredde che tante volte si sono dovute sopportare negli anni passati, quei "colpi bassi" che facevano tornare a casa dallo stadio i suoi sostenitori masticando amaro.Si registra, invece, un fenomeno contrario, sebbene fin qui piuttosto attenuato: ovvero il fatto che il Toro, per ben tre volte, è andato a segno in zona Cesarini anziché soccombere.Nei preliminari di Europa League, ad esempio, all'Olimpico contro gli svedesi del Brommapojkarna Martinez segnò di testa al minuto 90, e poco importa il fatto che si fosse già sul 3-0 per i granata.Contro il Copenaghen, al termine di una partita letteralmente dominata dagli uomini di Ventura, fu Quagliarella, addirittura al 94', a trasformare il rigore del definitivo 1-0, conquistando così una vittoria che sarebbe stato delittuoso non ottenere alla luce della mole di gioco espressa e delle occasioni da gol create.Anche nell'ultimo match europeo, culminato con la brutta sconfitta in terra finlandese contro l'HJK Helsinki, i granata, manco a dirlo, ancora una volta, con Quagliarella, sono andati a segno al 90', anche se il sigillo dell'ex Napoli, Juventus e Udinese è stato inutile in quanto è servito soltanto ad accorciare le distanze e ad aumentare i rimpianti.Le statistiche, da sempre, hanno un'importanza relativa, e su di esse si può dire di tutto e di più: resta comunque il fatto che si tratta di un dato significativo, a testimonianza della tenuta fisica e mentale della squadra, che non perde la bussola nel finale ma che, anzi, spesso, riesce a colpire gli avversari.