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Toro, Mihajlovic difende squadra e progetto: la svolta da Belotti e Niang

Matchday / Il tecnico serbo si gioca una fetta di credibilità europea a San Siro contro il Milan. Ma, precisa, il Torino resta a galla rispetto ai suoi obiettivi

Nikhil Jha

""Siamo in linea, dopo la 13° giornata, coi nostri obiettivi". Più che aggiungere puntini sulle i, Mihajlovic prova a cambiare radicalmente la narrazione attorno alla stagione del Torino, che dopo più di un quarto di campionato ancora non sembra essere arrivato ad esprimere tutto il proprio potenziale. Non che il tecnico granata sia sinora totalmente soddisfatto di quanto visto finora in campo, ma il Toro è saldamente ancorato al suo obiettivo, fissato al settimo posto.

"TRA CLASSIFICA E CALENDARIO - "Potevamo fare di più, ma solo la Sampdoria sta andando al di là di quel che ci si aspettava. Fiorentina e Atalanta, invece, ci sono dietro": questo il Miha-pensiero riguardo alla situazione attuale in classifica. Ora, però, è innegabile che il Torino debba cambiare passo, visto che all'orizzonte - dal Milan in avanti - ci sarà da confrontarsi con scontri diretti (Atalanta e Lazio) e match ad alto coefficiente di difficoltà (Napoli). Per riuscire a salire di marcia, quindi, Mihajlovic chiama a raccolta i propri singoli.

"LA SVOLTA DAI SINGOLI - "Belotti dopo 13 gare ha fatto 3 gol, Niang non è ancora riuscito a fare la differenza. Quando torneranno ai loro livelli, e lo faranno perché mi fido di loro, la nostra stagione cambierà". Compito suo e del suo staff sarà aiutarli a riuscirci il prima possibile, anche perché nel caso del franco-senegalese si è già aspettato a lungo, senza riscontri incoraggianti sino a questo punto.

"SEGNALE AL CAMPIONATO - Il tecnico serbo, dunque, chiama a raccolta i propri (attuali e potenziali) campioni per rilanciare un Toro a metà. "A parte il derby (giocato in 10 per 70′) e a Firenze, nessuno ci ha messo sotto. Belotti  l’anno scorso ogni palla che toccava la metteva dentro". La squadra c'è, ora si aspettano i singoli: nella speranza che il prestigioso ed affollato palcoscenico di San Siro (anche domani previste più di 50 000 presenze) stimoli il riscatto personale e collettivo, per lanciare un segnale forte al campionato.