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Toro, ora la concorrenza aumenta: Mazzarri all’esame rosa lunga

Il punto / L'infermeria si svuota e il tecnico tornerà dalla pausa con tutta la rosa al completo: obiettivo gestire la concorrenza in maniera costruttiva

Nicolò Muggianu

La sosta porta consiglio al Torino. Recuperati gli infortunati Iago Falque e Lukic, così come i lungodegenti Parigini ed Edera, Mazzarri si ritroverà dall'Udinese in poi con almeno tre alternative per ogni ruolo. Certo, il cosiddetto "problema dell'abbondanza" è senza dubbio il problema che tutti gli allenatori vorrebbero avere, ma per il tecnico granata sarà fondamentale gestire la concorrenza in maniera equa e costruttiva.

NOVITA' - Un problema che, ad onor del vero, Mazzarri non aveva mai avuto al Torino prima di quest'anno. Una vera e propria novità, visto che meno di 12 mesi fa - durante la sessione invernale del calciomercato 2018/2019 - Mazzarri aveva richiesto alla società una rosa di 14/15 titolari per la seconda metà di stagione. Una strategia rivelatasi vincente e sulla quale in Torino ha costruito gli ottimi risultati del girone di ritorno dello scorso anno, fino ad arrivare al record di 63 punti. In estate però le carte in tavola sono cambiate. Con il Torino impegnato in Europa League, il tecnico ha avuto bisogno di maggiori alternative; e alla fine molti giocatori sono rimasti all'ombra della Mole anche a mercato concluso. Ecco allora che, escluso Moretti - ritiratosi a fine stagione 2018/2019 - Mazzarri si è ritrovato a lavorare con la stessa rosa dello scorso anno, con almeno 5 novità.

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CONCORRENZA - Il mercato ha portato Ujkani (che ha sostituito Ichazo), Laxalt e Verdi. Ma anche Lyanco, Edera e Bonifazi, rientrati dai rispettivi prestiti. Ora, dunque, il tecnico del Torino dovrà essere bravo a gestire la concorrenza in tutti i ruoli. A partire dalla difesa, dove Lyanco, Nkoulou e Izzo sembrano ad oggi il terzetto titolare, ma ci sono Bonifazi, Djidji e Bremer che scalpitano per trovare spazio. Arrivando a centrocampo ed attacco, dove i recuperi di Lukic, Iago Falque, Parigini, Edera e Ansaldi permetteranno a Mazzarri di avere un'ampia scelta in tutti i reparti. La verità però è che anche quest'anno Mazzarri avrebbe preferito lavorare con una rosa più corta. A confermarlo è Cairo, che dal Festival dello Sport di Trento ammette: "Mazzarri forse sarebbe stato più contento con due o tre giocatori in meno, ma se decidiamo di tenere tutti e fare due o tre innesti è normale avere una rosa più numerosa". Quel che è fatto è fatto dunque, e adesso spetterà a Mazzarri provare a gestire questa situazione al meglio.