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Toro, ora viene il bello

I prossimi 90 minuti saranno una pura formalità, una passerella per entrambe le squadre: da una parte il Catania, protagonista dell'ennesima stagione al di...

Federico Lanza

I prossimi 90 minuti saranno una pura formalità, una passerella per entrambe le squadre: da una parte il Catania, protagonista dell'ennesima stagione al di sopra delle aspettative (gli etnei hanno stabilito ieri il record di punti in A), dall'altra il Torino, che oggi ha conquistato la salvezza con una giornata di anticipo.   ECCO LA SFORTUNA, ALTRIMENTI… – Dal successo interno contro la Lazio – era il 17 Marzo –, il Torino non ha più vinto: 5 sconfitte e due pareggi, tre se contiamo quello di oggi. La parola 'salvezza' forse è stata pronunciata troppo ad alta voce e troppo in fretta: raggiungere la fatidica quota 40 era diventata un'ossessione. Contro il Napoli, il Toro gettò alle ortiche 3 punti nei 10 minuti finali, contro la Fiorentina un gol di Romulo condannò i granata al 46', nel derby due gol in 5' regalarono il successo ai cugini. La fortuna del Torino è stata quello di aver praticato un ottimo calcio per circa tre quarti della stagione ed aver raccolto punti pesantissimi prima dell'arrivo della primavera, periodo in cui puntualmente le squadre di Ventura calano di concentrazione ed intensità. Ciononostante, anche in questi match persi sul filo del rasoio, il Toro non aveva demeritato, anzi. La rimonta a Firenze e la serata contro il Napoli valevano tre punti. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4   IL MIRACOLO DI VENTURA – Ben venga questa salvezza, allora, conquistata per grandissimi meriti della squadra e dell'allenatore, consapevole di aver fatto una grandissimo lavoro in questi due anni. Ventura, nell'estate 2011, sbarcò nel pianeta Toro e a Torino si trovò di fronte uno scenario impietoso: squadra a pezzi, tifoseria imbufalita, giocatori con il morale sotto i tacchi, ma proprio sotto. Dal primo ritiro di Sappada, mister Libidine non ha fatto solo l'allenatore: ha fatto il papà, il nonno, il preparatore, il giardiniere, il raccattapalle, a volte anche lo psicologo. Questa salvezza è soprattutto merito suo; nel momento topico della stagione, ha sempre messo la faccia, difendendo i suoi giocatori come un vero manager dovrebbe fare. Soprattutto, ha lavorato splendidamente con i giocatori che Petrachi e Cairo gli hanno messo a disposizione.

"PROGRAMMAZIONE ALLA BASE DI TUTTO – A salvezza raggiunta, bisogna allora iniziare ad imbastire le linee guida che dovranno andare a comporre il Toro che verrà: il prossimo anno sarà l'anno 0, intenso non come rifondazione, ma come punto di partenza per costruire un futuro più roseo, all'altezza della storia, del blasone del Torino e delle sue ambizione. Cairo, quindi, dovrà aprire il portafoglio per consegnare a Ventura i giocatori che gli chiederà in estate, perché Ventura rimarrà. E non dovranno essere giocatori da salvezza, ma giocatori importanti per traguardi importanti. Ma prima c'è il Catania e il Toro riceverà finalmente l'abbraccio caloroso del suo pubblico, dei suoi tifosi. Questa squadra lo merita.

"Federico Lanza

"(foto Dreosti)

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