toro

Toro, per Ciro è caccia al trono dei bomber

Verso Chievo-Torino / La classifica marcatori è un altro obiettivo dei granata: Immobile ce la può fare

Matteo Senatore

"Oltre alla giornata del ricordo del Grande Torino e all'inseguimento del sesto posto che vale l'Europa, domani pomeriggio per il Toro ci sarà anche un altro obiettivo da consolidare, forse meno prestigioso ma pur sempre storico: la corsa al trono dei marcatori di Ciro Immobile.

"INSEGUENDO PULICI E GRAZIANI – Spesso quando si parla di gol in casa granata i “mostri sacri” del passato con cui confrontarsi sono Pulici e Graziani, ed anche in questo caso è cosi: sono loro due gli ultimi ad aver vinto il titolo di capocannoniere della serie A con la maglia del Toro addosso. Pulici ci riuscì nel 1975 e 1976, Graziani nel 1977 proprio con 21 gol, quelli segnati finora da Ciro, che però punta ad incrementare il bottino.

"VANTAGGIO DA INCREMENTARE – Come per il sesto posto del Toro, anche in questo caso la lotta per ottenere l'obiettivo sarà serrata. Ciro infatti si gioca il trono dei gol con due avversari distanziati entrambi di sole due lunghezze: Toni e Tevez, in un derby contro quest'ultimo che se vinto regalerebbe certamente un sorriso in più anche ai tifosi. Per riuscire nell'impresa però il ragazzo di Torre Annunziata deve continuare a timbrare il cartellino con regolarità, come sta facendo in queste ultime settimane: sei partite di fila a segno e 8 gol realizzati. Una media invidiabile che gli ha permesso di conquistare la vetta della classifica senza aver mai segnato un rigore.

"SENZA RIGORI – Per Ciro quindi queste ultime tre sfide avranno un doppio valore: segnare per portare in Europa la squadra e per fare un bellissimo regalo a se stesso, sperando di convincere Prandelli a fargliene un altro a giugno…Intanto se Immobile mantenesse la testa della classifica marcatori a fine campionato senza segnare rigori otterrebbe un altro piccolo record: è dal 2002 infatti che qualcuno non vince al classifica cannonieri senza segnare dal dischetto. Quell'anno ci riuscì David Trezeguet, che però "divise" il titolo con Dario Hubner, in forza all'epoca al Piacenza, anche lui giunto a quota 24 ma con 6 rigori trasformati.