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Toro-Portogruaro 2-1. Tre punti sofferti

PRIMO TEMPO

Il Toro parte forte, come non succedeva da tempo e con il giusto approccio, proprio come aveva chiesto Lerda in settimana. L'avvio è veemente e dopo due minuti e qualche...

Redazione Toro News

PRIMO TEMPO

"E così, il Toro chiude il primo tempo nella propria metà campo, difendendosi senza affanni dagli attacchi di un Portogruaro che sinceramente non ha per niente impressionato.

"SECONDO TEMPO

"Come già era successo nel primo tempo, con il gol di Bianchi che aveva subito sparigliato le carte, anche nella ripresa il Toro parte forte. E alla prima occasione, al terzo minuto, arriva il raddoppio: cross di Lazarevic dalla destra e Madaschi, nel tentativo di anticipare il capitano granata, deposita il pallone nella propria rete. Trovato il 2-0, Lerda effettua il primo cambio, con l'inserimento di Obodo al posto di un Belingheri non entusiasmante ma è la sostituzione operata da Viviani quella che rischia di modificare gli equilibri della partita. Altinier infatti, entrato da appena due minuti, riesce ad accorciare le distanze con un perentorio colpo di testa su cross di Gargiulo e riaccende l'interesse su una partita che sembrava ormai chiusa. Nei minuti successivi soffre il Toro, tanto che al 14' lo stesso Altinier va vicinissimo alla doppietta personale, con un diagonale che chiama Rubinho all'intervento in angolo. Il Toro, dal canto suo, prova a far male in contropiede e prima con Bianchi e poi con Sgrigna impegna il numero uno ospite. Lerda nel frattempo modifica anche il modulo: dal 4-2-3-1 iniziale si passa al 4-3-3, con Sgrigna e Lazarevic sulla stessa linea di Bianchi. Al 77' un lampo granata: Lazarevic entra tutto solo in area dalla destra e prova a servire Bianchi, ma la difesa del Portogruaro libera. E' l'ultima vera emozione di un match, che segna il ritorno alla vittoria della formazione di Lerda, ma ancora una volta, come già era successo contro il Novara, c'è un'incapacità cronica di chiudere le partite, rischiando sempre la beffa finale.

(Foto: M. Dreosti)