di Andrea Piva
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Toro, riecco Antenucci attaccante
di Andrea Piva
Dopo essersi sacrificato per diverse partite giocando da esterno sinistro, Antenucci contro l'AlbinoLeffe è tornato a giocare come attaccante. Quale dei due ruoli senta più suo non ci sono...
Dopo essersi sacrificato per diverse partite giocando da esterno sinistro, Antenucci contro l'AlbinoLeffe è tornato a giocare come attaccante. Quale dei due ruoli senta più suo non ci sono dubbi, il numero sette granata ha infatti più volte dichiarato di sentirsi una punta e non un'ala, ma di essere disposto a sacrificarsi per il bene del Toro.
Essendo e considerandosi un attaccante, in tutte le partite in cui è stato schierato sulla fascia Antenucci avrà sicuramente sentito la mancanza di quel modo di giocare il pallone, di quei movimenti che una punta deve fare. Tra il crossare e il ricevere un cross al centro dell'area esiste infatti una differenza enorme. Contro l'AlbinoLeffe, specialmente nel secondo tempo, Antenucci ha mostrato tutta la sua voglia di tornare a fare il centravanti e di finalizzare il gioco. Non è un caso che nella deludente prestazione del Toro, il numero sette sia stato il miglior granata del reparto offensivo. I principali pericoli alla porta di Offredi li ha infatti portati lui. In almeno tre occasioni ha sfiorato la rete: prima colpendo un palo, poi mancando di pochi centimetri la porta con un bel diagonale, infine costringendo l'estremo difensore avversario ad una non facile parata al novantesimo.
Oltre alla mancanza del modo di giocare dell'attaccante, Antenucci avrà ancora di più nostalgia del gol. Tra le quattro punte che ha a disposizione Ventura, il molisano è quella che ha segnato di meno. Bianchi e Sgrigna hanno fatto esultare i tifosi granata per cinque volte a testa, Ebagua per tre, Antenucci solamente in due occasioni, contro la Nocerina e contro il Bari. Giocando sulla fascia, le possibilità di andare alla conclusione, e di conseguenza di segnare, sono state minori rispetto a quelle dei suoi compagni precedentemente citati.
(foto N. Campo)
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