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Toro senza Bianchi, attacco immutato

di Stefano Rosso - Tra i tanti pregi del Torino disegnato da Giampiero Ventura, oltre alla capicità di adattare il proprio assetto tattico all'avversario in modo da poter interpretare sempre ogni partita in base alle...

Stefano Rosso

di Stefano Rosso - Tra i tanti pregi del Torino disegnato da Giampiero Ventura, oltre alla capicità di adattare il proprio assetto tattico all'avversario in modo da poter interpretare sempre ogni partita in base alle contingenze del caso per poter mettere i propri giocatori in condizione di risolvere le gare in qualsiasi momento, c'è anche l'intercambialità degli interpreti.

Qualsiasi tipo di assenza, nemmeno se il nome in questione è Angelo Ogbonna, può essere sostituito da un giocatore dalle caratteristiche simili senza andare ad influire sul gioco o sullo schieramento tattico della squadra.

Anche nel caso della squalifica del capitano Rolando Bianchi, infatti, il tecnico ligure può contare su altri tre elementi - Sgrigna, Antenucci ed Ebagua - che seppur diversi nelle proprie peculiarità, possono tatticamente svolgere lo stesso compito svolto finora dal numero 9 granata.

Per comprendere al meglio, però, quest'intercambiabilità dei giocatori occorre mettere a fuoco i compiti delle varie pedine granata nello schieramento venturiano: gli attaccanti in questo tipo di gioco, prima che il lavoro da svolgere per portare a termine il proprio compito finalizzativo, devono adempire ai compiti difensivi. Come anche sottolineava il ct della Nazionale Prandelli qualche giorno fa presentando la partita dell'Italia contro l'Uruguay, nel calcio moderno, il ruolo dei centravanti dev'essere anzitutto quello di primo difensore: prendendo posizione già nella metà campo offensiva si inizia sin da subito ad esercitare una pressione fisica e psicologica sui giocatori avversari, in particolar modo avversari, che alla lunga finisce per regalare i suoi frutti lavorando lentamente sulla tranquillità delle formazioni opposte. Non è un caso, infatti, che il Torino abbia raccolto moltissimi in successi in questo modo, soprattutto andando a segno nei secondi tempi, spesso nei minuti finali delle partite.

In questo senso il tecnico Ventura ha lavorato sin dai primissimi allenamenti in Sisport di luglio: quattro giocatori sul fronte offensivo, indipendentemente dai loro nomi, chiamati a turno - dapprima seguendo le indicazioni dell'allenatore e poi costretti a leggere in autonomia le situazioni - a portare pressione al portatore di palla difensivo, capendo quando intervenire direttamente sull'uomo e quando invece andare ad attaccare il passaggio o cercare l'anticipo.

Da questo punto di vista, quindi, l'assenza del capitano granata non andrà a modificare particolarmente il credo di gioco dell'allenatore genovese, che quest'anno ha avuto il merito di ridisegnare più volte squadra ma soprattutto giocatori che in pochi avrebbero creduto capaci di giocare con tanto fiato e intensità di gioco.

(foto: M.Dreosti)