"Due gol in cinquantanove minuti giocati. E' lo score di Jonathas Cristian de Jesus Maurício, che in questa speciale classifica non ha rivali tra le fila granata: una rete ogni ventinove minuti e mezzo. Numeri impressionanti ma pur sempre numeri, e il calcio non è scienza esatta.
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Toro, un Jonathas in più
Due gol in cinquantanove minuti giocati. E' lo score di Jonathas Cristian de Jesus Maurício, che in questa speciale classifica non ha rivali tra le...
"ARRIVO IN SORDINA - Giunto a Torino tra mugugni e perplessità durante il mercato invernale, il brasiliano ha fino ad ora disputato brevi stralci di partita. Mai titolare, sempre subentrato a gara in corso. Eppure non ha mai sfigurato. Dal carattere timido e una fede incrollabile, ha colpito per l'umiltà e la disponibilità con cui si è messo a disposizione di mister Ventura e compagni fin da subito. Il tecnico granata ha più volte dimostrato di credere nelle sue capacità, anche al termine degli allenamenti dove spesso i due si fermano per chiarire movimenti e schemi.
"IL PRIMO GRAFFIO - La zampata da tre punti contro la Lazio è valsa al brasiliano la prima rete in maglia granata e per i tifosi del Toro, chissà, l'inizio di una storia d'amore. A crederci è soprattutto lui. Il brasiliano entra a partita in corso anche contro il Napoli e impiega nove minuti a lasciare il segno. Prima tanto movimento e un paio di buone giocate, poi la palla letteralmente strappata dalle braccia di Cerci. ''Tiro io'', avrà detto lo spilungone brasiliano. Il coraggio con cui si prende la responsabilità del tiro dagli undici metri e la freddezza con cui lo trasforma la dicono lunga sul suo stato mentale. Ma il feeling con il popolo granata è certificato da quell'esultanza: passerella sotto la Maratona, bocca spalancata in un urlo di rabbia e tifosi in delirio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Due gol in cinquantanove minuti giocati. E' lo score di Jonathas Cristian de Jesus Maurício, che in questa speciale classifica non ha rivali tra le...
"ARRIVO IN SORDINA - Giunto a Torino tra mugugni e perplessità durante il mercato invernale, il brasiliano ha fino ad ora disputato brevi stralci di partita. Mai titolare, sempre subentrato a gara in corso. Eppure non ha mai sfigurato. Dal carattere timido e una fede incrollabile, ha colpito per l'umiltà e la disponibilità con cui si è messo a disposizione di mister Ventura e compagni fin da subito. Il tecnico granata ha più volte dimostrato di credere nelle sue capacità, anche al termine degli allenamenti dove spesso i due si fermano per chiarire movimenti e schemi.
"IL PRIMO GRAFFIO - La zampata da tre punti contro la Lazio è valsa al brasiliano la prima rete in maglia granata e per i tifosi del Toro, chissà, l'inizio di una storia d'amore. A crederci è soprattutto lui. Il brasiliano entra a partita in corso anche contro il Napoli e impiega nove minuti a lasciare il segno. Prima tanto movimento e un paio di buone giocate, poi la palla letteralmente strappata dalle braccia di Cerci. ''Tiro io'', avrà detto lo spilungone brasiliano. Il coraggio con cui si prende la responsabilità del tiro dagli undici metri e la freddezza con cui lo trasforma la dicono lunga sul suo stato mentale. Ma il feeling con il popolo granata è certificato da quell'esultanza: passerella sotto la Maratona, bocca spalancata in un urlo di rabbia e tifosi in delirio.
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