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Toro una sconfitta con colpe e recriminazioni

Non si pretendeva sicuramente che il Toro a San Siro con l’Inter agguantasse i primi tre punti in trasferta di questo campionato, ma neppure si ipotizzava che a fine gara il passivo fosse di quattro gol...

Redazione Toro News

"Non si pretendeva sicuramente che il Toro a San Siro con l’Inter agguantasse i primi tre punti in trasferta di questo campionato, ma neppure si ipotizzava che a fine gara il passivo fosse di quattro gol subiti e nessuno realizzato. Recriminare che il rigore concesso sullo zero a zero a Ibrahimovic (37’ p.t.) era più che dubbio non ha senso, anche perché l’onestà impone di registrare che in precedenza vi erano stati due episodi: le trattenute di Natali (28’ p.t.) e poi quella di Di Loreto (33’ p.t.) su Cruz (la seconda più evidente della prima) che potevano essere sanzionate con un rigore. Se a questo si aggiunge che al venticinquesimo Ventola, posizionato fra il dischetto del rigore e l’area piccola, si è trovato solo soletto a tu per tu con Julio Cesar e non ha agganciato il pallone su un perfetto cross di Di Michele, mangiandosi una clamorosa azione da gol, si centra il vero problema di questo Toro. I granata hanno grandi difficoltà a segnare, non sono capaci di sfruttare le occasioni che si procurano.Per mezz’ora del primo tempo il Torino riesce a tenere a bada l’Inter. Le azioni si alternano su un fronte e sull’altro. Al quinto Sereni, di piede, sventa un tiro di Ibrahimovic. Sei minuti dopo, Rosina con un tiro da fuori area impegna Cesar che manda in angolo. Al quindicesimo è ancora Sereni che, sempre di piede, salva la sua porta su tiro di Rodrigues Cesar. Un minuto dopo, Di Michele manda sopra la traversa e al venticinquesimo l’occasione più nitida per andare in gol non è sfruttata da Ventola. Poi il rigore realizzato da Ibra. Fin qui tutto sommato è il Toro a far bella figura a San Siro. Nella ripresa la mossa di Mancini di mandare in campo Jimenez è sicuramente positiva. In sei minuti si concretizza la superiorità dei nerazzurri, complice l’attacco di amnesia che troppe volte è capitato in questo campionato ai granata. Prima Cruz, poi Jimenez portano l’Inter sul tre a zero e per il Torino non c’è più nulla da fare. Gli ingressi di Grella, Stellone e Recoba per rispettivamente Lanna, Ventola e Rosina non possono più incidere su una partita già compromessa.Si potrà discutere a lungo sul fatto che, se Recoba fosse stato mandato in campo fin dal primo minuto, magari si sarebbe potuto sfruttare meglio la sua voglia di mostrarsi davanti al suo ex pubblico. Si possono intavolare discussioni sull’utilizzo di Dellafiore come terzino sinistro in un ruolo che non è il suo, costringendolo a sacrificarsi e a volte a non essere veramente incisivo, a discapito delle ottime prestazioni come difensore centrale. Sull’utilizzo di Lanna a centrocampo in posizione di difensore aggiunto. Sulla scarsa condizione di Rosina che fa vedere solo qualche giocata e per gran parte della partita è avulso dal gioco. Sul fatto che gli attaccanti non sono incisivi. Se, ora che la rosa è al completo e Novellino può continuativamente allenare tutti, non si trova un assetto capace di tenere il campo, non si riescono a fare i movimenti utili anche quando il pallone è lontano per creare gli spazi necessari agli inserimenti, se non si è capaci di rimanere concentrati ogni secondo della partita e non si inizia a segnare vuol dire che la realtà è una sola: questa squadra solo sulla carta è valida, ma alla prova del campo non lo è.Colpevoli da individuare forse un po’ tutti, ma nessuno in particolare. Rimedi sicuramente possibili solo se si ammettono gli errori e a gennaio, oltre a vendere gli elementi che non sono utili alla causa, si comprano dei giocatori non dai nomi altisonanti e dalle giocate fini, ma concreti, umili e desiderosi di sacrificarsi per la causa.