Toro vs. Infortuni Sfida al cardiopalma

"di Valentino Della Casa La corsa contro il tempo, dal punto di vista generale, pare evidente: il Toro ha sette partite per cercare di confermarsi in zona play off, e magari raggiungere quella A diretta che sembra quasi un miraggio, nonostante i granata possano ancora farcela. Nel breve, anzi nel brevissimo, però, la squadra di mister Colantuono sta facendo anche un’altra gara contro il tempo: quella di recuperare più giocatori possibile per la difficilissima, delicatissima, importantissima (e chi più ne ha, più ne metta) partita di Sabato, contro il Cesena. L’impresa pare comunque piuttosto ardua. Esclusi Garofalo (per lui ancora due settimane di stop, causa lo stiramento) e Pestrin (fermato dal giudice sportivo due partite fa, per la testata contro Colombo – ne avrà ancora per una sola partita), da valutare saranno anche le condizioni di Matteo Rubin e Antonelli. In particolare, l’assenza del terzino sinistro (uscito anzitempo contro il Piacenza per una distorsione) peserebbe come un macigno sulla squadra, che si vedrebbe scoperta in difesa. Adattare D’Ambrosio a sinistra (anche lui, in debito d’ossigeno ma, come al solito, stringerà i denti) o spostare Ogbonna sarebbero soluzioni di ripiego, che si cercheranno di evitare fino all’ultimo. Per quanto riguarda l’esterno alto, invece, tardivo è il recupero dall’affaticamento post Reggina-Torino. È un vero peccato, anche perché il giocatore si stava ritagliando un ruolo importante nella squadra, viste le sue capacità offensive, ma anche difensive (è un vero esterno di ruolo, e, di conseguenza, è in grado di coprire di più rispetto a Leon o Gasbarroni). Insomma di grattacapi ce ne sono davvero tanti (oltre a quello di far scoccare nei giocatori quella scintilla d’orgoglio post beffa piacentina), nel momento più delicato (fortunatamente, però, non più negativo, ed è già un bel passo avanti) della stagione. Ce la faranno i giocatori? Al campo l’ardua sentenza, certi, però, che l’impegno e la grinta non mancheranno. E i tifosi, questo, l’hanno capito.

(Foto: M. Dreosti)