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Tutta colpa di Bianchi…?

Alessandro Salvatico - In un colpo solo, la Lega perde un'ottima occasione per acquisire maggiore credibilità, e crea un caso da giurisprudenza dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche per la regolarità nel...

Redazione Toro News

Alessandro Salvatico - In un colpo solo, la Lega perde un'ottima occasione per acquisire maggiore credibilità, e crea un caso da giurisprudenza dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche per la regolarità nel calcio.Tutto avviene alle 16:23 di oggi, quando il comunicato emesso dal Giudice Sportivo sentenzia che il ricorso presentato dal Torino in merito alla “partita” di Padova sarebbe “inammissibile”; il che, con gli elementi a conoscenza di tutti (gravi malfunzionamenti talmente reiterati da falsare completamente un incontro, dichiarazioni inequivocabili dell'azienda elettrica, precedenti numerosi e tutti finiti con il medesimo esito) lasciava già di per sé sconcertati; ma era nulla, in confronto a quanto sarebbe accaduto di lì a breve leggendo anche le motivazioni della sentenza stessa.La prima delle due sta suscitando, fra la tifoseria granata, più risate (amare) che rabbia: manca “la riserva verbale (…) formulata dal capitano della squadra interessata, che l'Arbitro deve ricevere alla presenza del capitano dell'altra squadra”. Quindi, é colpa di Bianchi. Doveva essere lui a dire all'arbitro “Guardi, vogliamo sporgere reclamo”, dopo essersi premurato, prima, di sussurrare “Psss, Bovo...ehi, vieni un po' a sentire...!”. Ma se davvero una sentenza si base sull'assenza di una “riserva verbale”, cosa accadrebbe se, ora, lo stesso capitano del Torino affermasse pubblicamente di aver invece detto quelle parole al signor Calvarese?E' forse uno scherzo? I calciatori non dovrebbero pensare solo a giocare? E le societa', la stessa Lega, cosa ci stanno a fare, se poi puo' o deve decidere tutto l'arbitro?Prendiamo atto: in pratica, la Lega certifica che la partita é stata falsata, ricordando il “mancato funzionamento dell'impianto di illuminazione artificiale” e addirittura sottolineando l'”irregolare andamento della gara a causa delle consequenziali reiterate interruzioni”; e allo stesso tempo, accetta di portare a termine la stessa gara che definisce “irregolare” appigliandosi ad un cavillo. Bene, benissimo. Ma ci saranno conseguenze.La prima, e piu' immediata, e' la perdita di credibilità dell'ente. La seconda, a lungo (ma non troppo) termine, e' la creazione di un pericolosissimo precedente; gia' a partire da questo sabato, tutti e 22 I club della Serie Bwin (tranne uno, verrebbe da pensare) sono liberi -in caso di “necessita'”- di far saltare a piacimento l'impianto di illuminazione, fintanto che il direttore di gara non decida -a suo piacimento- che non ne puo' piu' o che la cena si sta freddando. Immaginiamo, in questi giorni, corsi di formazione tenuti da esperti di diritto sportivo a tutti i capitani (ma anche i vice, non si sa mai) su “Cosa fare in caso di riflettori guasti e di assenza di generatore d'emergenza” (c'e' un regolamento che obbliga ad averlo? Ma soprattutto, gliene importa qualcosa a qualcuno, in Lega, del regolamento?).Altro capitolo riguarderebbe la societa', che in un primo momento aveva dato la propria disponibilita' a recuperare il match il giorno successivo: ma sappiamo che, dal momento in cui tale disponibilita' era stata concessa, sono emersi altri elementi, ad esempio quello -basilare!- che ha messo il club a conoscenza del fatto che la responsabilita' non era di un guasto generale attribuibile all'Enel, ma strettamente dell'A.C. Padova. Questo (insieme ad altri fattori) cambiava tutto; il Torino non era libero, una volta venuti a galla questi importanti fatti, di comportarsi di conseguenza? Poteva forse farlo prima, quando non sapeva della loro esistenza, prima che l'Enel stessa si pronunciasse? Evidentemente, la colpa del club e' quella di aver dovuto soccombere alla maggior capacita' persuasiva dei veneti e dei loro avvocati, e questo deve essere indubbiamente un rammarico per Cairo.Increduli, registriamo comunque il primo caso di match interrotto per cause tecniche in tutta Italia a non finire con l'esito di una sconfitta a tavolino per la societa' colpevole. Ce ne sono 6, di precedenti analoghi; da oggi, perdono tutta la loro valenza giuridica.Mercoledi' si disputera' la farsa di 14 minuti con annesse altre piccole assurdita', come il fatto di poter schierare formazioni completamente diverse da quelle che erano in campo al momento della sospensione; a certificare, una volta di piu', che in nessuna misura si puo' parlare di “recupero” dei minuti mancanti, ma di due partite diverse. Poi, per aggiungere un ultimo tocco di surreale, non potra' giocare solamente chi fosse gia' stato sostituito nel corso della precedente partita (quella interrotta).

Poi dicono che il tifoso granata e' vittimista. Provateci adesso, ad andare da quelli che negli scorsi giorni dicevano “vedrete, con noi ne' il regolamento ne' i precedenti conteranno, si inventeranno qualcosa...”. Provate ad andare da questi, senza dir loro “...Avevate ragione”.

(foto N.Campo)