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Un granata a Detroit

di Ermanno Eandi


Detroit è la Torino d’America, la capitale dell’automobile degli Stati Uniti. Nel 1989 Pietro Eandi, lascia Torino e il suo Toro e si trasferisce negli USA per l’avviamento...

Ermanno Eandi

di Ermanno Eandi

Detroit è la Torino d’America, la capitale dell’automobile degli Stati Uniti. Nel 1989 Pietro Eandi, lascia Torino e il suo Toro e si trasferisce negli USA per l’avviamento di una nuova fonderia d’Alluminio della Teksid ( Gruppo Fiat ) per componenti motore, da allora negli altiforni delle fonderie di Detroit sventola la bandiera granata.

Detroit è la Torino d’America, la capitale dell’automobile degli Stati Uniti. Nel 1989 , lascia Torino e il suo Toro e si trasferisce negli USA per l’avviamento di una nuova fonderia d’Alluminio della Teksid ( Gruppo Fiat ) per componenti motore, da allora negli altiforni delle fonderie di Detroit sventola la bandiera granata.

Signor Eandi, come è diventato granata ?Penso che tutto sia cominciato quando mio Padre mi ha portato sulle sue spalle a vedere i Funerali del Grande Torino in via Po.Il mio Bar era “Il Filadelfia”, dove e`nata l’”A.C.Gigi Meroni” della quale sono stato Fondatore,Socio e Capitano.

Quali differenze ha riscontrato tra l'Italia e l’America? Gli spazi sono immensi e tutti rispettano la Natura. Hanno un grande senso di patriottismo, onestà, rispetto e senso civico. Sono anni luce indietro per cultura generale, piacere per la tavola e Senso della famiglia. Non tutto è perfetto, ma qui ogni cosa è più facile,anche vivere.

Le manca l'Italia?Tantissimo, per la Famiglia, il Cibo ed il Toro! Per il resto è tutta da rifare.

Ricorda che emozioni le dava la Maratona? Certamente, ti trascinava in campo, era come giocare in tredici, oggi non so......

Ha trovato degli amici per condividere la fede granata, esiste un Toro Club?Ho un amico in particolare, Giorgio Donini, Granata da sempre,con il quale condivido gioie e dolori ( più dolori ultimamente...) del Toro.

È difficile essere granata là, viene talvolta a Torino allo stadio?È più facile che in Italia, qui ci sono meno Juventini ! Purtroppo sono diciannove anni che non vedo giocare il Toro allo stadio.

Riesce a seguire il Toro in Tv? Ogni qualvolta che RAI International trasmette una partita del Toro, Giorgio mi telefona e la “soffriamo” insieme, quest’anno è già capitato tre volte.

I suoi ricordi più belli e i suoi campioni preferiti?Tra tutti il Toro/Juve dopo la morte di Meroni, quella volta c’ero anch’ io allo stadio. I miei giocatori preferiti sono: per carattere ed identificazione alla maglia Giorgio Ferrini, per potenza e fiuto del gol Paolo Pulici, per estro e classe Claudio Sala, per generosità e dedizione Ciccio Graziani

Cosa pensa del Toro attuale? Prima di tutto un grazie al Presidente Cairo, finalmente una persona seria e professionale. Avendo a questo punto, un Presidente (staff compreso ), un Allenatore ed i giocatori, sarebbe ora che quest’ultimi mostrassero di avere anche il cuore Granata, non solo la maglia. L’importante è uscire dal campo dopo avere dato tutto ed anche di più,se poi si vince,ancora meglio.Un saluto da Detroit a tutti i lettori di ToroNews?Un caro saluto a tutti , ai lettori ed ai creatori del sito, la vostra fede, dedizione e supporto al TORO sono più che ammirevoli! Arrivederci (spero presto) allo stadio, dove con l’aiuto di tutti, vorrei poterci tornare a passare dei bei pomeriggi “anche” con i miei Nipotini.

Se volete corrispondere con Piero EandiScrivete a: pieroeandi@comcast.net