nostri inviati a BresciaA.Salvatico / E.Blandino
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”Un rimpianto? L’infortunio a Pià”
nostri inviati a Brescia
A.Salvatico / E.Blandino
La stagione è finita nel modo peggiore ma il direttore sportivo granata Gianluca Petrachi è già pronto a ripartire. Nei...
"La stagione è finita nel modo peggiore ma il direttore sportivo granata Gianluca Petrachi è già pronto a ripartire. Nei prossimi tre mesi toccherà a lui il palcoscenico: “La prima cosa da fare adesso è trovare un tecnico bravo, all’altezza”. Il ds rivela, infatti, come prima di definire le strategie di mercato sia fondamentale la scelta del tecnico: “Io amo confrontarmi per mie qualità professionali totalmente con l’allenatore. Al di là dei miei pensieri, insieme cercheremo di fare una squadra che possa dare delle soddisfazioni, bisogna capire soprattutto il modulo che vorrà adottare. Per ora l’allenatore non è stato scelto, finché non ho avuto la certezza della categoria di competenza non mi sono permesso di parlare con nessuno”
"Il futuro di Bianchi sarà ancora legato ai colori granata? “Io credo che la cosa più importante sia avere gente che abbia voglia ed entusiasmo. E’ innegabile che a me piacerebbe ripartire con Rolando Bianchi, però è evidente che c’è la volontà di un giocatore che io rispetto. Io non trattengo nessuno, perché quel giocatore potrebbe non essere più quello di quest’anno nel prossimo campionato”. Invece il presidente Cairo è ancora motivato? “Noi abbiamo già tracciato delle linee guida, da un mese e mezzo avevamo pensato alle possibilità, su come eventualmente intervenire. Certo è che adesso c’è da stabilire il discorso tecnico, si riparte da quello. Cercheremo di fare le cose nel migliore dei modi, senza isterismi, con saggezza e calma, consapevoli che ci sarà tanto da lavorare perché rientrano altri giocatori”.
"Il Toro del prossimo anno sarà con giocatori di caratura superiore oppure si punterà ancora sulle motivazioni, sui giocatori senza nome? “Devo dire che il Toro meno di nome ha prodotto 41 punti da gennaio in avanti, mentre quello precedente una classifica deficitaria. Io non mi baserei più sul nome, ma sul profilo tencico, dopo aver scelto un allenatore che ci possa dare garanzie tecnico tattiche. Andremo a prendere giocatori che abbiano voglia di venire”. Si preannuncia, quindi, l’ennesima rivoluzione? “Sicuramente di quelli mandati via a gennaio non credo ne rimarranno tanti, hanno fatto la loro strada. Io ho già detto al presidente di non dovermi porre il problema di lasciare quelli che non mi interessano fuori rosa. Questa sarà la nostra arma nel prossimo mercato, non si possono tenere giocatori che non fanno parte di un progetto solo perché c’è il contratto”.
"D’Ambrosio rimarrà, visto l’interesse dell’Udinese? “Di D’Ambrosio abbiamo già il 50%, ora andremo a discutere con la Juve Stabia l’altra metà. Se accetteranno il budget pattuito a gennaio lo prenderemo, altrimenti andremo alle buste. D’Ambrosio rappresenta il futuro del Toro”. E’ possibile il ritorno di Malonga e Abbruscato? “Si tratta di due ottimi giocatori. Se però Abbruscato mi dice preferisco andar via io non lo trattengo. Uno deve avere le motivazioni. A volte si tengono giocatori per far contenta la piazza anche se a loro non entusiasmi rimanere, ma è una politica sbagliata. La gente si è rientusiasmata perché ha visto un orgoglio importante, io voglio una squadra composta da giocatori che abbiano voglia. A gennaio presi giocatori bravi per la categoria, che hanno dato tanto e hanno tanta voglia di rimanere con noi. Se ci sarà la possibilità mi piacerebbe mantenerne molti anche se, come ho detto, bisogna sempre confrontarsi con il tipo di modulo. Mi sento di ringraziarli tutti, così come quelli che son rimasti, abbiamo dimostrato di essere un gruppo compatto. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta a superare l’ultimo ostacolo ma ripartiamo da questo”.
"C’è un rimpianto in questa parte finale? “Si è fatto male Pià nel momento sbagliato, quando stava veramente bene. Ed è normale che con Salgado non al meglio della condizione abbiamo sofferto, non si poteva caricare di responsabilità Arma. Non avendo Pià abbiamo dovuto cambiare delle cose”. Infine il saluto a Colantuono, ormai pronto a tornare all’Atalanta: “Voglio ringraziarlo perché ha dato tanto a questa squadra. Mi dispiace che non sia più con noi”.
"(foto: M. Dreosti)
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