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Un unico popolo, un’unica squadra

di Igor Stasi

I biglietti sono lì sulla scrivania appena comprati. Non sono un tipo da trasferta, non perché l’idea di seguire il Toro fuori casa non mi piaccia ma perché per motivi...

Redazione Toro News

di Igor StasiI biglietti sono lì sulla scrivania appena comprati. Non sono un tipo da trasferta, non perché l’idea di seguire il Toro fuori casa non mi piaccia ma perché per motivi di tempo è per me sempre molto difficile. Ma al triplice fischio che sanciva la fine di Torino-Sassuolo mercoledì sera non ho avuto dubbi, non potevo stare davanti alla televisione perché è una sofferenza atroce che ti fa sentire un senso di solitudine e di impotenza che son difficili da spiegare.E allora eccoli lì i biglietti che, come il sottoscritto, tanti altri affetti dallo stesso amore per questi colori stanno rincorrendo in ogni punto vendita perché l’evento è di quelli che non si possono perdere. Questo è il terzo play-off promozione che il Toro vive, ma mai come quest’anno è importante esserci, è importante partecipare attivamente a quella che è stata una rincorsa estenuante e piena di sofferenza.Se essere del Toro non vuol dire tifare soltanto per una squadra di calcio, mai come in questi giorni bisogna dimostrarlo con i fatti. Con questo non vuol dire che chi starà a casa non soffrirà e non darà il suo contributo per aiutare la nostra maglia. Ci saranno quelli che soffriranno sentendo la partita alla radio, guardandola in tv, o addirittura isolandosi facendo finta di nulla ma con un peso nello stomaco continuo nella speranza di ricevere notizie liete. Quante volte ho vissuto ognuna di queste sensazioni ed è proprio questo che mi ha fatto capire che tifare Toro non è seguire una squadra di calcio ma molto di più.Chiedo scusa ai lettori, avrei dovuto scrivere un pezzo parlando di qualcosa di tecnico o di tattico, ipotizzando magari formazioni o uomini da schierare domenica sera, ma è tutto inutile. La verità, secondo il mio modestissimo e inutile parere, è che domenica non conterà quante punte avremo o se giocheremo con 4 o 3 o chissà quanti centrocampisti. Domenica l’unica cosa importante è che la squadra e il suo popolo a Modena come a Torino saranno un unico corpo, per raggiungere quello che tutti desideriamo ma che magari abbiamo ancora paura di nominare.