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Una squadra molle, ora fuori la grinta!

Una squadra molle, a tratti imbarazzante, spesso irritante. Il Toro contro il Milan, arrivato in città con il chiaro intento di limitare i danni e testare gambe e schemi in vista di mercoledì, non...

Redazione Toro News

"Una squadra molle, a tratti imbarazzante, spesso irritante. Il Toro contro il Milan, arrivato in città con il chiaro intento di limitare i danni e testare gambe e schemi in vista di mercoledì, non ha avuto nemmeno bisogno di nascondersi dietro alla vecchia scusa del “eravamo con la testa al Manchester”. Contro il peggior Toro del primo tempo della stagione della gestione De Biasi, è bastato un tiro e mezzo per prendere un’intera posta in palio che non è mai stata in discussione. L’ingresso di Muzzi nella ripresa e la sua collocazione tattica finalmente in linea (e non alle spalle) con l’altro attaccante, dal nome più lontano possibile dalla realtà, hanno fatto perlomeno intravedere un barlume di spirito granata. Ma Dida non si è mai scaldato più di tanto i guanti o sporcato i pantaloni.

"La cosa che ha fatto veramente scoraggiare i tifosi sono stati i primi 45 minuti contro una squadra sì più forte, ma scesa in campo senza la voglia di affondare effettivamente i denti. Ora perdere si può, non però giocando, anzi non giocando, come nel primo tempo.

"I tifosi hanno chiesto un confronto, e giocatori e dirigenti oltre che disponibili si sono trincerati dietro la stessa litania: “non lasciateci soli”.

"Una richiesta legittima, a patto che sia accompagnata da prestazioni che non inducano, nel migliore dei casi, allo sbadiglio, nel peggiore alla fuga. Il Toro è un'altra cosa e i tifosi (paganti e da casa) meritano un altro rispetto fatto non di parole ma di gesti concreti, di 90 minuti giocati come si sa fare e senza pensare a battere l’avversario che si ha di fronte, ma a superare sé stessi. Perché i primi grossi limiti di questa squadra, più che tecnici, paiono di natura mentale visto e considerato che sono cambiati gli allenatori (De Biasi e Zaccheroni sono agli antipodi sia come persone che come filosofie tattiche) ma non i risultati, se non nel breve periodo.

"Questa settimana ricorre l’anniversario di Superga, speriamo che dall’alto arrivi l’aiuto giusto per superare un problema soprattutto psicologico che rende giocatori, che l’anno scorso hanno fatto un’impresa, molli e spenti come quelli del Toro non possono e non devono essere. Di fronte a questi spettacoli tifare è duro, però è anche doveroso, così come in campo lo è non tirare mai indietro la gamba e gettare il cuore (e soprattutto la mente) oltre l’ostacolo. Che si chiami Inter, Ascoli o Roma, non importa.