Amarezza per Casiraghi e i suoi azzurrini, che nonostante una grande partita, dominata dalla metà del primo tempo in poi, non sono riusciti a portare a casa il bottino pieno, raggiunti nel finale da un episodio maldestro che lascia i suoi dubbi.Allo stadio Apostolos Nikolaidis di Atene l’Italia affronta la Grecia. Vincere significherebbe allungare ulteriormente il vantaggio sulla seconda classificata nel girone e mettere già un piede negli Europei di Svezia 2009.
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Under 21: Grecia-Italia 2-2
Amarezza per Casiraghi e i suoi azzurrini, che nonostante una grande partita, dominata dalla metà del primo tempo in poi, non sono riusciti a portare a casa il bottino pieno, raggiunti nel finale da un episodio maldestro che lascia i suoi...
Casiraghi conferma per 10/11 la formazione che aveva battuto la Croazia, con la sola novità di Piermario Morosini (del Bologna), schierato al centro del campo al posto di Cigarini, in mezzo tra Dessena e Marchisio. Difesa riproposta in blocco, con i ragazzi granata Rubin e Motta (ancora capitano) sulle corsie. In avanti sempre Robert Acquafresca eroe della sfida della settimana scorsa a Chieti, Consigli tra i pali.
I greci battono il calcio d’inizio, e si capisce subito che questa volta non sarà una passeggiata: i padroni di casa sono molto forti fisicamente e giocano un calcio molto aggressivo, facendo passare tutte le azioni per il piede molto raffinato di Kone, che è stato protagonista di alcune giocate illuminanti per i suoi.
Tuttavia sono gli azzurri a rendersi pericolosi per primi, con un destro di Acquafresca che finisce sull’esterno della rete dando solo l’illusione del gol.
I perfetti meccanismi di palleggio che ci hanno aiutato contro la Croazia qui sembrano venire meno, e gli azzurri appaiono un po’ sbandati. La Grecia cresce, e su un calcio d’angolo battuto da Kone trova il vantaggio con un’incornata precisa di Petropoulos, inspiegabilmente marcato da Rubin, che è stato costretto a fare gli straordinari a causa di errori di posizione dei centrali.
L’Italia però incassa bene il colpo, e comincia a svegliarsi.
Sulle fasce lo schema ritorna come nella sfida di venerdì: Motta ha più possibilità di arrivare al cross, ma la sua azione questa volta è più limitata perché il pressing avversario è asfissiante, e quindi il ragazzo deve garantire maggiore copertura nelle retrovie. Lo stesso vale per Rubin, che conduce una partita diligente e a un certo punto, dato che i centrocampisti avversari rendono la vita difficile ai nostri mediani, gli viene affidata la fase di impostazione, con lanci e passaggi filtranti. Kone gioca dalla sua parte e lo mette in difficoltà, ma a parte qualche gioco di prestigio dell’attaccante greco e alcune triangolazioni nello stretto, i pericoli sono limitati.
Due minuti dopo il vantaggio ellenico, i nostri trovano il gol con Acquafresca, cercato e trovato da un cross di Rossi, ma la punta cagliaritana è in off-side. Tutto da rifare.
Palla a terra l’Italia riesce a mettere paura alla formazione di casa, e gli uomini giusti sono ovviamente Giovinco e Rossi. Al 28’, dopo un uno-due, Giovinco viene messo nella condizione di concludere in porta, ma il suo destro è troppo debole.
Rubin è sempre un punto di riferimento per le retrovie, ma il fato gli è avverso: al 31’ il terzino granata comincia ad accusare un fastidio al ginocchio. Stringe i denti per qualche minuto, ma poi è costretto a lasciare il campo. Gli subentra De Silvestri, difensore della Lazio. La partita va avanti con l’Italia che non riesce a costruire più di tanto, perché i greci sono bravi a spezzare le nostre trame di gioco e a limitare l’azione dei trequartisti. Verso la fine del primo tempo la partita diventa anche nervosa, e l’ultima occasione che hanno gli azzurrini di rendersi pericolosi è una punizione di Giovinco dal lato sinistro dell’area di rigore: la traiettoria tesa e tagliata costringe il portiere a deviare in angolo.
Dopo questo nulla di fatto, l’arbitro manda tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa cambia qualcosa: ora a pressare sono gli azzurri, e i greci non riescono a oltrepassare la loro metà campo. L’Italia gioca un primo quarto d’ora di fuoco. Molte le iniziative di De Silvestri, che innescano i soliti Rossi e Giovinco. Al 12’ ci prova anche la Grecia, con uno splendido tiro dalla distanza di Hristodoulopoulos: Consigli si allunga e compie l’ennesimo miracolo.
Reazione subitanea degli azzurrini: anche Motta prova a cercare gloria nell’area avversaria, ma di qualche centimetro manca un tap-in dopo il calcio d’angolo di Giovinco.
Al 17’, lo stadio Nikolaidis si inchina a Giuseppe Rossi: l’attaccante del Villareal viene servito sulla trequarti, salta un uomo, protegge benissimo il pallone e sferra un siluro dal limite dell’area che si insacca sul primo palo. Ancora una volta, sigillo di questo grande talento, su cui i club italiani non sono stati disposti a scommettere. Ma questa è un’altra storia…
Dopo questa magia, l’Italia gioca davvero da Italia. Le giocate riescono bene e Rossi ci riprova qualche minuto dopo, ma manca la doppietta di pochissimo con un altro bolide a filo d’erba.
Kone smette di essere incisivo e viene sostituito. Al posto di Acquafresca, che oggi ha dovuto fare un lavoraccio con la durissima difesa greca, viene inserito Nicola Pozzi. L’empolese prova a mettersi subito in mostra, ma sul lancio di Morosini si prodiga in un avvitamento troppo difficile, e il pallone finisce alto.
Al ’35 gli azzurrini mettono mano al manuale del calcio: azione partita da Marchisio, Giovinco amministra il pallone al limite dell’area e lo serve all’accorrente Dessena, che di esterno destro insacca nell’angolino sul secondo palo. Un gol da antologia.
L’impresa sembra riuscita, ma la beffa non tarda ad arrivare.
Al 41’ la nostra difesa lascia troppo spazio alle incursioni avversarie, e De Silvestri atterra un uomo con un intervento deciso, ma non cattivo, a metà tra gamba e pallone. L’arbitro indica il dischetto. Consigli intuisce la traiettoria, ma il tiro di Mitroglu è potente e preciso e la Grecia agguanta un pareggio che sembrava insperato.
Prova di carattere per gli azzurrini, un 2-2 che comunque ci mantiene in testa al girone. Si attendono notizie sull’entità dell’infortunio di Matteo Rubin. Per quanto riguarda Motta, anche oggi ha dimostrato di essere diventato una colonna portate di questa squadra. La fascia da capitano sembra caricarlo, e dalla sua parte dà sempre l’impressione di avere la situazione sotto controllo.
Si potrebbe recriminare, ma archiviamo la pratica con serenità e guardiamo avanti. Abbiamo un Europeo che ci aspetta.
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