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Vecchio Toro, tutto rimandato

Tutto rinviato fra dieci giorni. L’agonia del vecchio Toro di Cimminelli e Romero non si è esaurita questa mattina, con l’udienza presso la settima sezione del tribunale fallimentare.

Redazione Toro News

"Tutto rinviato fra dieci giorni. L’agonia del vecchio Toro di Cimminelli e Romero non si è esaurita questa mattina, con l’udienza presso la settima sezione del tribunale fallimentare.

"Il pool dei difensori dell’ex patron (non presente in aula al pari del prode Romero), guidato dagli avvocati Maccagno e Chiesa, insieme al ragionier Paiuzza (il liquidatore richiesto dallo stesso Cimmi) ha ribadito la richiesta di concordato, offrendo 20 milioni a fronte di un debito complessivo che supera i 60 milioni di euro. Richiesta rifiutata dal Pm Tinti, che ha presentato una nuova istanza di fallimento, non ritenendo che esistano garanzie sufficienti per coprire il concordato. E dire che una novità , rispetto all’udienza di tre settimane fa, c’è. Una fideiussione (parolina che tante, troppe volte abbiamo sentito invano durante l’estate granata)a garanzia dei 20 milioni, coperta dall’Unicredit, stavolta è stata presentata. Il guaio è che nessuno, tanto meno i PM, si fidano più di Cimminelli e delle sue promesse. Ora la decisione spetterà ai tre giudici del collegio giudicante: Geoffrey, Fabbro e Nosengo.

"Se verrà accettata la richiesta di concordato, la Sis (la holding ciminelliana che aveva il controllo del Torino Calcio 1906) si impegnerà a pagare 7 diverse classi di creditori, riconoscendo il 100% ai dipendenti e collaboratori del vecchio Toro, circa il 50% ai calciatori, il 30% all’erario, fino ad arrivare ai 2,8 milioni (pari al 10%) al Comune di Torino, per il famoso finanziamento del credito Sportivo e per l’ultima parte dei lavori di ristrutturazione del vecchio Comunale (ma sulla questione dello stadio è in corso un arbitrato al Tar). Se invece prevarrà la linea dura e verrà accolta la tesi accusatoria, con il fallimento il buon Cimmi rischia di essere travolto o di garantire con beni personali, anche se i creditori a quel punto dovrebbero accontentarsi delle briciole.

"In attesa della decisione definitiva, è stato curioso scoprire che la questione Filadelfa non è mai stata sfiorata né in questa udienza né in quelle precedenti ('ne dovremo discutere col Comune', ha ribadito Paiuzza), mentre è saltato fuori che tra i creditori c’è anche un avvocato genovese, tale Ambrogio Novelli, che rivendica 3,8 milioni di euro per l’intermediazione sull’acquisto di un calciatore uruguayano proveniente da Montevideo, risalente ancora ai tempi di Vidulich e i genovesi: tutti gli indizi portano al nome di Rodrigo Lopez, una storia vecchia di sette anni. Il vecchio Toro era davvero un vuoto a perdere, un pozzo (di debiti) senza fondo.