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Cairo apre alle cessioni? Sì, ma a una condizione: niente Bellanova-Pedersen bis

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Le grandi cessioni non sempre sono state accompagnate da rimpiazzi adeguati. L'ultimo caso lampante risale all'estate 2024
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

"Nel prossimo calciomercato un giocatore o due andranno venduti. Ma tutti li vendono anche l'Inter, l'Atalanta o il Bologna. Quello che conta è avere uno scouting di livello che ti consenta di fare acquisti giusti e di rimpiazzare bene quelli ceduti": nel giorno del suo 68esimo compleanno Urbano Cairo ha parlato dell'imminente finestra di mercato estivo in questi termini generando, come sempre, dibattito in seno alla tifoseria granata. Nell'estate 2024 le cessioni importanti di Buongiorno e di Bellanova non sono state sostituite a dovere e la rosa è stata depotenziata. Pensando quindi al recente passato, il discorso affrontato ieri, mercoledì, da Cairo non quadra. Buongiorno è stato sostituito nell'immediato da Coco con l'aggiunta ritardata di Maripan. Bellanova è stato invece rimpiazzato da Pedersen che nel 2023/2024 era retrocesso in Serie B con il Sassuolo. E tra l'altro l'operazione Bellanova ha palesato un altro grande difetto: la tempistica. Pensare di trovare un sostituto all'altezza di Bellanova a una decina di giorni dal gong del mercato diventa proibitivo e infatti è stato preso Pedersen che, con tutto il rispetto per il giocatore e la persona, ha un livello molto distante dall'attuale laterale dell'Atalanta.

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Il grande flop fu Amauri per il post-Cerci

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Se si allarga l'orizzonte qualche soluzione migliore per sostituire i top player della squadra ceduti durante una sessione estiva di mercato era stata trovata. Ad esempio, andò molto bene sostituire sulla destra Singo con Bellanova. Riavvolgendo ancora il nastro non andò affatto male passare da Zappacosta ad Ansaldi o da Bremer a Schuurs. Nel corso degli anni le macchie non sono mancate. Una su tutte: Amauri per il post-Cerci. Tutto questo per dire che non sempre a un grande nome andato via è corrisposto un sostituto all'altezza. Il caso lampante è fresco e ancora scotta: nell'estate 2024 il Torino è stato indebolito ed è quindi stata consegnata a Vanoli una rosa meno competitiva rispetto a quella che aveva concluso la stagione precedente con Juric. La memoria dei tifosi non può prescindere da tali aspetti mentre cerca di analizzare e giudicare le parole espresse da Cairo. Vendere di per sé non è sbagliato, anzi può essere necessario, però servirà un altro tipo di sforzo per rimpiazzare al meglio chi andrà via.