Strutture del Torino FC

Lo Stadio Filadelfia

Siamo tutti figli del Fila, di quello stadio eterno che ha visto le glorie degli Invincibili. Lo è anche chi quelle gesta le ha solo sentite raccontate dai nonni o dai prozii che ogni fine settimana andavano a tifare, soffrire e a gioire per il Torino. Cento anni sono passati, e nonostante vittorie, bombardamenti, sconfitte dolorose e una serie di lavori che lo hanno riportato alla luce, il Fila è ancora oggi considerato la vera casa del Torino. Il Filadelfia fu inaugurato il 17 ottobre 1926, quando l’allora Presidente Enrico Marone di Cinzano, fece costruire uno stadio in Via Filadelfia 36. La prima partita del Toro al Fila fu un po’ la prima pietra che portò alla nascita del Grande Torino: sotto gli occhi del Principe Umberto, della Principessa Maria Adelaide e di 15mila tifosi granata, il Toro vinse contro la Fortitudo Roma per 4-0. Quella fu la prima di una lunga serie di vittorie che regalarono alla storia il Toro e lo Stadio Filadelfia, un binomio indissolubile ancora a cento anni di distanza. Fu questo  il palcoscenico della gloria Toro, nonché teatro della maggior parte dei trofei vinti: dopo il primo scudetto vinto nel 1928, gli Invincibili vinsero altri 5 scudetti davanti ad una marea granata che, si dice, ogni partita superava di gran lunga la capienza massima consentita. Al Fila il Torino rimase imbattuto per 6 anni, 100 gare consecutive, dal 17 gennaio 1943 alla tragedia di Superga, compreso il famoso 10-0 contro l'Alessandria. Quello stadio vide vittorie, record e calciatori gloriosi, ma fu anche oggetto di diversi problemi: dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale al tentativo di abbattimento per costruirci sopra degli edifici residenziali, il Fila è stato ininterrottamente la casa del Toro fino all’11 maggio 1958. Dopo la parentesi al Comunale, il Filadelfia venne utilizzato fino al 1963, data del definitivo trasloco all’odierno Olimpico Grande Torino. Nel 2014 è nato il progetto che portò alla luce il nuovo Filadelfia come sede gli allenamenti della prima squadra: la posa della prima pietra avvenne il 17 ottobre 2015, mentre l’inaugurazione il 24 maggio 2017. Dopo cento anni, il Fila è ancora la casa del Torino e, anche se il popolo granata probabilmente non esulterà più per un gol in quelle porte, l’aura della Fossa dei Leoni e Toro vive e si respira tra quelle mura.

Lo Stadio Olimpico Grande Torino

Un monumento di sport e storia cresciuto insieme al Filadelfia e che ha attraversato epoche: dai fallimenti alla grande euforia dell’ultimo scudetto cucito sul petto. Nato sulle ceneri dei vecchi campi da calcio che erano stati costruiti nella piazza d’armi della città, lo stadio venne costruito in piena epoca fascista per la necessità di ospitare delle manifestazioni sportive promosse dal regime. Dopo nemmeno un anno dalla posa della prima pietra nel settembre 1932, lo Stadio “Benito Mussolini” venne inaugurato nel maggio 1933 insieme alla pista d’atletica che circondava il campo da gioco, una piscina e la Torre Maratona. Nel dopoguerra e con la fase di defascistizzazione lo stadio venne ribattezzato prima Comunale e in seguito Comunale “Vittorio Pozzo” in suo onore. Lo Stadio era un vero e proprio fiore all’occhiello: poteva contenere circa 65mila persone in piedi, un fattore di rilievo che la Juventus riuscì a sfruttare per quasi tutte le 890 partite giocate fra le proprie mura. Da quando nel 1963 il Torino decise di traslocare dividendo lo stadio con i cugini, il Comunale fu teatro di tutti i derby fra Toro e Juve per 27 stagioni: fu teatro di tanti successi e imprese leggendarie, su tutte quello scudetto targato Gigi Radice e i Gemelli del gol con il sorpasso sulla Juventus nelle ultime 5 giornate di campionato. Negli anni successivi allo scudetto del Torino, il Comunale fu teatro per lo più delle gioie bianconere fino al 1990, anno dell’ultimo utilizzo dello stadio prima del trasloco di Toro e Juventus al Delle Alpi. Dopo una serie di progetti di riqualificazione dell’impianto da parte di più organi tra cui il CONI e la Juventus, nel 1999 Torino fu nominata sede dei Giochi Olimpici invernali del 2006 e, dopo l’assegnazione della concessione dell’impianto al Torino per la durata di 99 anni (2002), lo stadio, ribattezzato Olimpico in onore dei giochi, tornò ad essere la casa del Toro dal 1 luglio 2006. Solo dalla stagione 2011-2012 il Torino è unico occupante, ma non proprietario, dell’Olimpico su cui pendono da anni delle ipoteche. Torino che nel 2016 ha compiuto un passo importante per rendere ancora più suo l’impianto: dopo 5 anni di richiesti e lavori burocratici fra società e Comune, lo Stadio Olimpico venne ribattezzato Stadio Olimpico Grande Torino in onore degli Invincibili.
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