Con puntualità disarmante la società ha annunciato per l'ennesima volta che per il ritiro a Baroni verrà consegnata una squadra pronta al 90%. Peccato che nessuno abbia precisato a quale termine assoluto si riferisca questa percentuale. Stiamo parlando del 90% di una squadra con ambizioni europee o del 90% di una rosa che punti al soliti mediocrissimi obiettivi? Nel primo caso siamo ben lontani non solo dal 90% ma anche da un più modesto 50%. Mancano titolari in ogni settore del campo, e non ci si riesce a liberare di zavorre che ormai appesantiscono i bilanci e i fegati dei tifosi. Se invece si tratta della seconda ipotesi, allora il mediocre mercato a cui abbiamo assistito finora è sulla buona strada.


Granata dall'Europa
Il 90% di cosa?
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I vari Coco, Pedersen, Walukievicz e Masina garantiscono la necessaria permeabilità della difesa, mentre il centrocampo è stato alleggerito dell'unico talento disponibile. Dei trequartisti per ora non si vede neanche l'ombra, e invece di mettere le mani su profili di rilievo si stanno saccheggiando, come al solito le squadre retrocesse. Insomma, si può dire che in effetti al 90% ancora una volta è stata imboccata la strada per la mediocrità che è ormai il tratto caratteristico del Torino FC. Ai tifosi resta solo una flebile speranza che riposa nelle malandate ginocchia di Zapata e Schuurs. Dalla loro solidità passa l'unica possibilità di non assistere per l'ennesima volta ad un campionato finito già a marzo (nella migliore delle ipotesi).
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Nell'attesa che per una volta la sfiga volga il suo sguardo altrove, i tifosi coraggiosamente continuano sui social e sui siti a interrogarsi su eventuali cessioni e acquisti, tirando a riva ogni volta vuote le reti dell'illusione. Insomma, il mercato deve ancora cominciare, ma si può già immaginare che al 90% assisteremo alla solita noiosa manfrina che, di percentuale in percentuale, ridurrà al lumicino le speranze di rivedere in campo qualcosa di simile al Toro.
Il Toro, il giornalismo e l'Europa da sempre nel cuore. Degli ultimi due ho fatto la mia professione principale; il primo rimane la mia grande passione. Inviato, corrispondente, poi portavoce e manager della comunicazione per Commissione e Parlamento Ue, mi occupo soprattutto di politica e affari europei. Da sempre appassionato di sport, mi sono concesso anche qualche interessante esperienza professionale nel mondo del calcio da responsabile della comunicazione di Casa Azzurri. Osservo con curiosità il mondo da Bruxelles, con il Toro nel cuore. Mi esprimo a titolo esclusivamente personale e totalmente gratuito.
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