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Under 17, chi è Rebuffi: quasi un decennio all’Alessandria, poi il Toro e la storia

Under 17, chi è Rebuffi: quasi un decennio all’Alessandria, poi il Toro e la storia - immagine 1
Il tecnico pavese è stato pescato da Ludergnani all'Alessandria, per lui lunga esperienza nel Settore giovanile messa a disposizione del Toro
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

L’emozione negli abbracci al triplice fischio dice tutto. L’Under 17 lo sa meglio di chiunque altro, è storia lo scudetto vinto contro il Milan. A quarantacinque anni dall’ultimo tricolore vinto nella categoria, il Toro si ripete. Sudore e tenacia, anche in finale contro il Milan, hanno caratterizzato la stagione granata. Gli artefici di un successo così significativo e dispendioso sono tanti, a partire dai giocatori che sono scesi in campo. La direzione di una squadra che nei mesi ha saputo diventare un’orchestra è opera invece di un leader: Fabio Rebuffi. Scopriamo ora meglio chi è l’allenatore granata.

Under 17, dal campo alla panchina: gli inizi nell'Accademia Pavese

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Fabio Rebuffi, classe 1986, prima di sedersi in panchina respira come tanti il calcio da giocatore. La decisione di appendere gli scarpini al chiodo arriva relativamente presto, al termine della stagione 2013-2014. Rebuffi, nemmeno trentenne e allora in Prima categoria, opta per una nuova vita, legata sempre al pallone ma con nuove prospettive e un nuovo ruolo, quello dell’allenatore. La scelta nasce dalla passione, che si alimenta già nei due anni precedenti al ritiro quando si intensifica la collaborazione con l’Accademia Pavese nella Scuola Calcio. Rebuffi diventa il Responsabile di quel settore, nel mentre arriva la prima proposta di salto in avanti. Sul piatto la promozione a tecnico dell’Accademia Pavese per i Giovanissimi nella stagione 2014-2015. L’oggi tecnico granata accetta di buon grado e inizia la sua gavetta dal Settore giovanile. Il tempo lo ripaga: arriva primo nel suo girone. Terminata l'annata, Rebuffi si guarda intorno. Qui si inserisce il pressing dell’Alessandria, che vuole il tecnico granata per il proprio Settore giovanile con panchina nell’Under 16 da assegnare. Rebuffi ha davanti un'opportunità importante e dice sì alla società grigia. 

Under 17, Rebuffi e un percorso quasi decennale all'Alessandria

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Fabio Rebuffi arriva quindi ad Alessandria nell'agosto del 2015, pronto per iniziare una nuova avventura. Prende la panchina di quelli che allora sono i classe 2000 e li guida per una stagione intera, mostrandosi competitivo anche con l'Under 16, portata al primo posto nel proprio girone. Promosso quindi Rebuffi, con l'Alessandria che lo conferma tra i propri ranghi proponendogli un altro salto in avanti nelle categorie. Nell'agosto del 2016 gli viene assegnata la guida della Berretti grigia, oggi corrispondente al campionato Primavera 3. Rebuffi inizia in questo momento la parentesi più lunga della sua carriera con un percorso che dura 5 anni interi, inglobando anche quelli difficili della pandemia. Siamo al 2021 e Rebuffi ormai all'Alessandria è di casa. Terminato il quinquennio Primavera, è tempo di un cambio pur restando nel roster grigio. Rebuffi, abituato alla gavetta, prende la guida dell'Under 17. Poi nella stagione 2022-2023 arriva un'altra proposta, sempre dall'Alessandria, che spariglia le carte in tavola. Sul piatto l'incarico di allenatore della Prima squadra. Dopo otto anni di giovanili grigie, Rebuffi esordisce quindi con i grandi in Serie C. L'esperienza è probante e si chiude purtroppo in maniera poco felice con un esonero. A febbraio 2023 infatti, il tecnico pavese viene esonerato con l'Alessandria in zona playout ma non particolarmente compromessa. Fino a quel momento 25 punti, frutto di 6 vittorie, 7 pareggi e 14 sconfitte.

Under 17, la chiamata di Ludergnani riporta Rebuffi nelle giovanili. In granata scritta la storia

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Nell'estate del 2023 entra in gioco il Toro. Ludergnani sta cercando profili che possano entrare nel roster degli allenatori del Settore giovanile e guarda con grande attenzione all'Alessandria. Lì c'è Michele Vegliato, che otto giorni fa ha vinto lo scudetto con l'Under 18 granata, lì ha passato gran parte della sua carriera anche Fabio Rebuffi. Ludergnani vuole entrambi e porta entrambi a Torino. Rebuffi così si rimette in gioco tornando a quel Settore giovanile che conosce bene, avendo di fatto allenato tutte le categorie che lo compongono. La chiamata del Toro è allettante e rappresenta un nuovo snodo per la carriera del tecnico, che risponde convinto al progetto di Ludergnani, il quale gli affida la guida dell'Under 17. Il primo anno in granata corrisponde alla stagione 2023-2024 al timone del gruppo dei classe 2007. Il Toro disputa un campionato di vertice e si qualifica alle fasi finali grazie al quinto posto. Tuttavia, l'abbinamento con il Sassuolo nelle fasi finali è fatale e i torelli escono al primo turno dopo aver perso 2-4. Per la stagione 2024-2025 Ludergnani conferma tutti i tecnici del Settore giovanile, con l'aggiunta di Fioratti in Under 18, lasciando ciascuno sulle categorie allenate nell'anno precedente e ribadendo soddisfazione per il clima creatosi nell'ambiente di lavoro. Per Rebuffi quindi ancora l'Under 17, ma con i 2008. Il campionato disputato con il Toro impiega poco a far capire quanto questa squadra stia crescendo e quanto stia anche assumendo i dettami del tecnico. I granata sono estremamente costanti, vanno spediti e si appropriano del secondo posto ben presto restando dietro alla Juventus capolista, che non viene scalzata in vetta ma che allo stesso tempo seppur prima non vince nemmeno un derby contro il Toro in tutta la stagione. L'Under 17 granata perde in tutto l'anno nella regular season appena 2 partite, nessuna delle altre 39 squadre iscritte al campionato ha fatto meglio. Poi la ciliegina sulla torta delle fasi finali. L'abbinamento durissimo con l'Inter ha esaltato il cuore Toro e portato avanti i granata, l'Udinese in semifinale ha fatto iniziare a sentire il sapore di storia, poi la finale tiratissima con il Milan e quei rigori perfetti dal dischetto e tra i pali con Cereser valsi il tricolore. Esulta Rebuffi, visibilmente commosso, insieme al suo staff e ai suoi ragazzi. Fa bene a farlo: la storia granata porta da oggi anche il suo nome.