L'ex tecnico delle giovanili granata conosce a fondo sia il difensore granata che Marco Baroni, con il quale è stato a stretto contatto a Lecce
Il prestito secco di Alessandro Dellavalle al Modena ha aperto il dibattito nel mondo Torino: giusto o sbagliato? Toro News si affida in esclusiva a mister Federico Coppitelli, ex allenatore delle giovanili granata (per lui una Coppa Italia e una Supercoppa con la Primavera). L'allenatore romano conosce molto bene Dellavalle che ha guidato nella stagione 2021/2022 proprio nella categoria Primavera. Coppitelli è oggi alla ricerca di una nuova panchina dopo aver allenato in Croazia nell'ultima stagione (è stato all'Osijek).
Buongiorno mister. Come valuta la gestione Dellavalle?"Molto spesso oggi c'è la tendenza ad aggregare i giovani più interessanti in ritiro anche quando non si ha intenzione di tenerli per la stagione. La trovo un'usanza non sempre corretta, soprattutto con ragazzi che si sa già che si manderanno in prestito altrove. Penso che Alessandro non rientri nei piani e quindi giustamente, per non perdere tempo, è stato trovato l'accordo con il Modena per il prestito".
E anche Dellavalle sembrava ben intenzionato a restare un altro anno in B con il Modena."Sì e per lui iniziare la stagione al Modena sarà un indubbio vantaggio. Il ritiro con il Torino non avrebbe aggiunto niente, avrebbe perso un po' di tempo di ambientamento altrove. Penso che molte squadre dovrebbero pensare maggiormente a una strategia come questa piuttosto che portare quanti più giovani in ritiro".
Cosa significa vincere lo Scudetto con l'Under-17 e con l'Under-18?"Sicuramente è un buon segnale perché ogni risultato ha dietro un lavoro, significa che ci sono dei valori. La categoria non fa differenza, vincere indica impegno e lavoro ben riuscito sempre e comunque. Bisogna soltanto fare i complimenti".
Questi successi possono far ben sperare per la Primavera..."Sì, è vero. Una società come il Torino non può prescindere da gruppi che arrivano in Primavera già formati. Dunque, ben vengano questi risultati. Quando io arrivai al Torino, il gruppo dei 1998 aveva spiccato nelle categorie giovanili ed ereditai una situazione ben consolidata".
Per la seconda estate consecutiva la Prima Squadra cambierà guida tecnica. Quanto è difficile ripartire ancora una volta da zero?"Ricominciare è sempre più complesso che proseguire. Conosco benissimo Baroni perché ci ho lavorato fianco a fianco nel mio primo anno di Primavera al Lecce; posso garantire che è un allenatore intelligente e capace, l'ha dimostrato anche con la Lazio. Purtroppo nel calcio valgono solo i risultati e anche se non li ottieni per questione di centimetri paghi con il posto. Ritengo la scelta del Torino molto intelligente".
Cosa bisogna aspettarsi dal Torino di Marco Baroni?"Mi stupirò se vedrò un Torino poco equilibrato, poco organizzato. Marco si adatta alle risorse che ha. A Lecce ho sempre percepito un allenatore che propone una fase offensiva corretta, pur mantenendo sempre l'equilibrio. Del resto, ha fatto davvero bene a Lecce, a Verona e a Roma con la Lazio. Gli ho visto fare tante cose e tutte belle".
E nel suo futuro cosa bolle in pentola? "Le chiamate, per fortuna, sono arrivate. Dopo un'esperienza importante in Croazia, sto valutando quale sia il passaggio più corretto per il mio prosieguo. Ho sentito tante persone, sto valutando quello che può essere il progetto migliore".
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