In esclusiva su Toro News la dura analisi del noto volto televisivo grande tifoso del Torino
Marco Berry in esclusiva su Toro News non le manda a dire alla presidenza granata. Il noto volto televisivo, apprezzato conduttore e illusionista, analizza la situazione del "suo" Torino ed evidenzia tutta la sua amarezza per il periodo storico che la sua squadra del cuore sta attraversando.
Buongiorno Marco. Ormai Paolo Vanoli è il passato del Torino: se lo aspettava?"Mi sembra che chiunque dica il contrario o vada d'accordo con la curva viene accompagnato alla porta. In questo momento l'unico punto di forza che avevamo era Vanoli. In dirittura d'arrivo il presidente esce con un'analisi di mercato poco felice, dicendo che in estate verranno effettuate due cessioni importanti tanto fanno tutti così. Faccio ovviamente tanti auguri al nuovo mister, ma mi chiedo: con qualche squadra giocherà? Speriamo Zapata torni un fenomeno, però non ha più 25 anni e arriva da un infortunio che l'ha tenuto lontano dal campo quasi un anno. Per Schuurs l'assenza è ancora più lunga. Mi spiace dirlo perché normalmente sono uno che scherza e fa battute ma in questo momento storico del Torino non ci sono proprio battute da fare".
Vanoli ha pagato anche lo scialbo finale?"Mi chiedo come la squadra avrebbe potuto finire forte dopo le dichiarazioni di Cairo che dice che verranno venduti i due più forti della rosa. La squadra ha compreso benissimo le intenzioni: l'obiettivo è la mezza classifica, una volta raggiunta, se non importa a te perché dovrebbe importare a me".
In cosa sbaglia il presidente Urbano Cairo?"Chi ha una squadra di calcio ha delle agevolazioni particolari, tipo le plusvalenze. Sono leggi fatte ad hoc per uno sport che piace ed è sempre piaciuto. Però, bisognerebbe mettere delle leggi che ti obbligano a restituire, che ti obbligano a rimettere in campo ciò che socialmente hai ricevuto. Altrimenti è troppo facile. Il nostro settore giovanile dov'è finito? Avevamo un bel settore giovanile, avevamo Benedetti e Asta, via tutti. Non vedo proprio un progetto per questo Torino, se qualcuno lo vede me lo spieghi che non sono stupido e riesco a capirlo".
Lei è da ormai parecchio tempo che mal sopporta questa gestione. Vede ancora speranze con Cairo presidente?"Io capisco che sedersi a un tavolo importante come quello della Serie A è fondamentale, per Cairo è un biglietto da visita mica da poco. Si tratta di un suo punto di forza non indifferente. Al presidente dico che gli è andata bene fino adesso perché soprattutto gli allenatori sono sempre riusciti, in un modo o nell'altro, a tirare fuori di più di quanto ci si potesse attendere dalle rose a disposizione. Inoltre, va detto che il livello medio del calcio italiano è calato, vedi il campionato di quest'anno nel quale con 32 punti eri salvo. Mi chiedo per quanto tempo possano andare bene le cose. Appena sbagli qualcosa ti ritrovi giù. Io sono cresciuto con un altro Toro, adesso vedo questa cosa. Non ho nemmeno voglia di dire speriamo, sono stufo di sperare".
Dunque, unica soluzione per risollevare il Torino è una cessione?"Ma certo, che venda il Torino. Basta con la scusa che nessuno si offre, se si vuole vendere si possono anche cercare gli acquirenti. L'unico motivo per cui resta al Torino è perché è un asset troppo importante per i suoi affari, il tavolo della Serie A è troppo prestigioso per lasciarlo. Cairo non è solo presidente di una squadra di Serie A, ma è presidente di una leggenda, lui credo che non lo sa nemmeno. Credetemi che mi dispiace davvero non essere allegro parlando di Torino".
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