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Torino, il pagellone di fine stagione: Cairo 4.5, cambiare ora o lasciare

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Toro News assegna i voti stagionali, tocca al presidente: insufficienza grave
Davide BonsignoreRedattore 

Terminata la stagione, su Toro News torna l'appuntamento con i pagelloni di fine anno: a ogni protagonista assegneremo un voto che riassuma la stagione 2024/2025. Buona lettura! 

Quello di Urbano Cairo alla presidenza del Torino è diventato un ventennio, cifra tonda: il momento perfetto per tirare le somme. Ebbene, il popolo granata è insorto. La contestazione si è fatta più accesa che mai, se il presidente era poco gradito alla propria "clientela" già da tempo, con questa stagione si è toccato il fondo. Per l'ennesima volta il Torino non è stato in grado di mantenere le aspettative (o, quantomeno, i desideri) della piazza. Una stagione deludente sul campo che si accompagna a una gestione rivedibile in toto, a partire dal mercato estivo - che ha visto non rimpiazzati adeguatamente i migliori gioiellini della scorsa stagione, partiti alla ricerca di fortuna in altre piazze - arrivando al finale di stagione decisamente deludente. Infine gli ultimi avvenimenti: la gestione della vicenda Vanoli - e il suo definitivo esonero - ha lasciato tanti dubbi e tante perplessità: si poteva gestire meglio? O forse la domanda è un'altra: si poteva gestire peggio? Cairo è un presidente che, ad oggi, non sembra in grado di ricucire con i tifosi. Un modo però c'è: cambiare. Cambiare ora, ché è già troppo tardi.

Momento flop: la cessione di Bellanova, la goccia che ha fatto traboccare il vaso

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La stagione di Urbano Cairo è cominciata in salita. Anzi, per gli appassionati si può dire che già ad agosto si trovasse alla base del Cervino. Il mercato estivo era vicino alla conclusione, il Torino era partito bene...poi il disastro. Il 22 agosto Bellanova passa all'Atalanta: uno dei più forti giocatori granata lascia la squadra dopo la prima di campionato. Al suo posto, una riserva del Sassuolo retrocesso. La piazza è insorta. La giornata di Torino-Atalanta è stata significativa per il popolo granata: una marcia di protesta organizzata per contestare l'operato del presidente e della società. La Maratona e i gruppi ultras granata dichiarano contestazione a oltranza. Così sarà. A questa vicenda è seguita anche un'aspra dichiarazione di Vanoli che si è visto cedere uno dei propri diamanti a sua insaputa e all'improvviso: una conferenza stampa da parte del tecnico che non ha lasciato celato alcunché. Sincero sin da subito. Forse, col senno di poi, si può vedere negli avvenimenti di agosto una causa iniziale di quanto successo negli scorsi giorni.

Momento top: una frase giusta, nella teoria...ora tocca alla pratica

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"Nel prossimo calciomercato un giocatore o due andranno venduti. Ma tutti li vendono anche l'Inter, l'Atalanta o il Bologna. Quello che conta è avere uno scouting di livello che ti consenta di fare acquisti giusti e di rimpiazzare bene quelli ceduti". Così sentenziava il giorno del suo compleanno Urbano Cairo sulle frequenze di Rai Radio 1. Parliamo di "momento top" perché è difficile trovare un errore in questa frase. A livello puramente teorico, quanto affermato dal presidente granata è corretto fino in fondo: cedere giocatori importanti può essere necessario per poter costruire una squadra complessivamente di livello superiore, grazie a uno scouting di livello. Inoltre, finalmente è stato almeno detto con sincerità che delle cessioni saranno necessarie, senza trincerarsi dietro promesse che non possono essere mantenute. Sulla carta, tutto giusto, Tuttavia, l'esperienza insegna ai tifosi granata che difficilmente in passato questo è stato vero: il già citato rimpiazzo di Bellanova con Pedersen è l'esempio più recente. Ma anche la cessione di Buongiorno serve un'altra argomentazione...e si potrebbe continuare ancora. Insomma, molto bene la teoria, esercitarsi di più sulla pratica. Questa sessione estiva di calciomercato è l'occasione perfetta per il presidente per dimostrare alla piazza che si può fare il salto di qualità anche concretamente. Le cessioni importanti ci saranno. Si dimostri che c'è anche la volontà e la competenza di sostituire adeguatamente chi parte.

Cairo, il voto stagionale: insufficienza grave

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E' stata un'altra stagione anonima, priva di sussulti, in cui la noia l'ha fatta da padrone fino a un finale di campionato davvero deprimente, ed è difficile non ravvisare responsabilità di chi detta la linea. Il mercato invernale sembrava potesse dare quel quid in più (e a questo è dovuto almeno mezzo punto in più nel voto finale) ma gli ultimi mesi hanno ridotto anche quest'impressione. Urbano Cairo è diventato oggetto di critiche e contestazioni da parte del popolo granata ma anche da diversi giornalisti, ex calciatori e altri protagonisti del mondo del calcio. Il Toro vuole avere di più. La contestazione della tifoseria c'è e continuerà ad esserci e sembra difficile che il presidente possa ricucire. Ora, però, è veramente l'ultima occasione per dimostrare quanto spesso decanta. Urbano Cairo deve dimostrare di poter dare al popolo granata quello che desidera: un salto di qualità. Prima che di risultati, di ambizioni. I tifosi granata vogliono un progetto che possa farli sognare. Il voto finale è una grave insufficienza: 4.5. Cambiare ora. Ora o mai più.