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Il Toro non perde più: nel mirino un filotto di Mazzarri. E a Bologna…

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Dalla primavera 2019 con Mazzarri in panchina il Torino non inanella una striscia utile così lunga: in quel caso furono 8 risultati di fila
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il Torino è rimasto imbattuto nelle ultime sei gare di campionato. Questo dato non è affatto trascurabile perché indica una certa continuità da parte della squadra di Paolo Vanoli, la quale ha trovato il suo nuovo assetto (4-2-3-1) e ha trovato i suoi punti di riferimento (Coco-Maripan, Ricci in regia, Sosa a sinistra, Karamoh e Vlasic sulla trequarti, Adams in attacco). L'altra faccia della medaglia dei sei risultati utili consecutivi riguarda il numero di vittorie: soltanto una (gli altri sono stati pareggi, l'ultimo in ordine di tempo contro il Genoa sabato sera per 1 a 1). Detto questo, il Torino non registra almeno sette match consecutivi senza sconfitta in Serie A dal periodo tra marzo e maggio 2019 (otto in quel caso con Walter Mazzarri alla guida tecnica). A Bologna, dunque, i granata potrebbero avvicinare ulteriormente quel filotto. Per correttezza bisogna sottolineare come nella primavera 2019 i punti racimolati furono molti di più nel medesimo arco di tempo perché le vittorie furono maggiori rispetto alle attuali. Però, la continuità di risultati non è mai una cosa da sottovalutare specie se si verifica in una squadra che ha attraversato mesi davvero terribili tra ottobre e dicembre.

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Un'ultima parte di stagione da vivere con più serenità, a partire da Bologna

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I punti raccolti nelle ultime settimane stanno permettendo al Torino di guardare con rinnovata fiducia l'ultima parte della stagione. La salvezza sembra ormai un obiettivo alla portata e questo permetterebbe ai granata di vivere con più serenità gli ultimi mesi del 2024/2025. Essere più sereni significherebbe giocare con meno ingombri nella testa e di conseguenza osare qualcosa in più. Il mercato di riparazione ha portato profili interessanti come Elmas e soprattutto Casadei, i quali potrebbero aumentare la qualità media della rosa granata. Pertanto, una volta archiviata la salvezza si potrebbe davvero pensare a un Torino più a briglie sciolte. Questo potrebbe già vedersi nella prossima uscita contro il Bologna, squadra più forte e attrezzata del Torino, però un conto è affrontarla con l'estrema necessità di punti, un altro affrontarla in una condizione di maggior tranquillità. Dal punto di vista dell'approccio e da quello mentale tutto può essere diverso.