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Femminile, le pagelle di Academy Abatese-Torino 0-4: show di Munafò e Bazzocchi

Femminile, le pagelle di Academy Abatese-Torino 0-4: show di Munafò e Bazzocchi - immagine 1
Le pagelle della finale di Coppa Italia al termine della sfida con l'Academy Abatese
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Game, set, match. Il Torino Femminile vince la fase nazionale di Coppa Italia Eccellenza battendo in una gara senza appello l'Academy Abatese con il risultato di 4-0. La differenza tra le due squadre in campo è stata netta, non c'è mai stata storia. Trofeo meritato e futuro già da iniziare a costruire, in attesa della Serie C. Di seguito le pagelle della finale.

LIBERTI 6: Primo tempo da spettatrice, non sporca di fatto i guantoni e si gode lo show offerto dalle compagne. Nella ripresa si ripropone lo stesso identico copione, si toglie la soddisfazione di dire no alla punizione di Giovanna Miroballo nell'unico tentativo che la coinvolge direttamente in modo concreto.

ORLANDIN 6.5: A destra offre più contenimento che spinta, resta concentrata a evitare eventuali fiammate anche se a lungo è solo precauzione perché l'Academy Abatese non morde. Attenta però quando Rosa Parretta si sveglia alla mezz'ora, la chiude togliendole ulteriori certezze nel momento di difficoltà delle campane (59' BOSIO 6: Quando viene chiamata in causa, il Toro è in assoluto controllo. Si posiziona al centro della difesa, non prende rischi e deve solo gestire)

MUSSO 6.5: La coppia con Roberta Municchi è salda, inscalfibile e anche poco testata da un'Academy Abatese davvero mai concreta e in partita. Ci sono state giornate più difficili nell'arco della stagione, in questa l'importante era non far tremare mai le gambe. Obiettivo raggiunto con abnegazione.

MUNICCHI 7: Prova maiuscola, che non si limita alla fase difensiva. Dietro non ha di fatto incarichi di cui occuparsi salvo un paio di exploit di Francesca Carnevale a cui tarpa subito le ali, si dedica allora anima e corpo alla prima impostazione. Non contenta, mette una firma d'autore: sua la punizione dalla trequarti da cui nasce il vantaggio granata, da qui tutta la finale è in discesa.

AGHEM 6.5: L'Academy Abatese le permette mobilità sulla sinistra, prende allora spazio non limitandosi alla fascia ma svariando per dare imprevedibilità alla costruzione. Le riesce bene, il lavoro fatto sulla corsia mancina è di sostanza e non solo. Non è la prima volta che si dimostra leader e anche a stagione finita suona la carica nel postpartita: "Serie C? Secondo me ci possiamo stare alla grande".

LA SALA 7: Poco pressata, ha modo di ragionare lucidamente senza che le venga messa fretta. Gestisce il traffico senza problemi. L'azione del secondo gol parte dal suo lancio lungo a cercare la corsa di Clara Altafin, nel bis c'è anche la sua penna. Al di là di quanto fatto nella costruzione offensiva, a centrocampo non c'è mai stata storia e il suo contributo in questo senso è evidente (72' CALAUTTI 6: Ordinaria gestione in un finale in cui il Toro è praticamente sempre in controllo del pallone).

FERRARA 7: Prende possesso del centrocampo senza alcuna difficoltà, agisce su tutto il fronte e manda in tilt la linea dell'Academy Abatese. Insieme a Claudia La Sala forma un duo con cui le campane non riescono a fare i conti. Corona la sua prestazione in mezzo al campo con l'assist per il poker granata.

ALTAFIN 7.5: Non è una sorpresa la sua velocità, le campane sbagliano a lasciarle spazio e le danno modo di testare i riflessi di Gaia De Santis due volte nei primi dieci minuti. Domina sulla fascia destra e va a un passo dalla gioia personale al 41' quando al volo centra in pieno la traversa. Non sfonda la porta, ma è essenziale affinché lo facciano le compagne: suoi i due assist per Carola Munafò, due cioccolatini che sono chiave nella finale. Conferma le sue grandi qualità, fa strabuzzare gli occhi in più di un'occasione e non solo oggi (65' GUARINI 6: Calma piatta in campo quando subentra, comunque ha l'idea in testa di provare ad aumentare il parziale. A poco più di cinque dalla fine va a cercare il tiro, in girata e in caduta. Troppo centrale, ma ci prova)

MUNAFÒ 8: Classe a servizio dal Toro. La luce è accesa sin dalle prime battute, è il cervello di gran parte delle azioni offensive granata. La sua finale da applausi inizia subito. Conquista la punizione da cui nasce il gol di Linda Bazzocchi in avvio. Poi inizia a cercare lo squillo personale. La sensazione è che sia solo una questione di tempo perché l'Academy non riesce a contenerla mai. Alla mezz'ora ecco il gol: si avventa sul cross di Clara Altafin e sigla il 2-0 avvicinando il trofeo. Si ripete a inizio ripresa con un diagonale millimetrico dalla distanza. Si conferma la miglior realizzatrice del Toro con 19 reti in stagione, la doppietta in finale di Coppa Italia è la ciliegina sulla torta di un anno da protagonista assoluta.

NICOLÒ 6.5: L'autrice del bis in semifinale contro il Chievo Verona si presenta in finale con le stesse intenzioni bellicose. Il palo le nega la rete al 6', poi resta sempre nel vivo ma come ispiratrice. A più riprese crea parapiglia in area, continua a farlo anche nella seconda frazione fino a quando non abbandona il campo dopo aver speso tanto (72' CATTO 6: Sostanza nel finale di gara, partecipa insieme alle compagne alla realizzazione del sogno. L'Academy non ha più benzina per dare davvero battaglia, ma è anche merito delle granata, sempre rimaste sul pezzo)

BAZZOCCHI 8: Sblocca la finale di Coppa Italia, siglando la 16esima rete della sua stagione nel momento più importante. Gol da rapace d'area, si avventa sulla palla ribattuta dal palo. Avrebbe anche l'occasione per il bis poco prima della mezz'ora ma di testa manda fuori da distanza ravvicinata. Cerca di arricchire il bottino a ogni chance, ci riesce al 61': poker e 17esimo gol personale. Le si chiedeva di essere protagonista, ha risposto sul campo (80' CASSARÀ 6: Dieci minuti per mettere piede in finale. Li vive insieme alle compagne, senza lasciare nulla al caso)

ALL. SERAMI 8: La finale di Coppa Italia non è mai in discussione. La superiorità è stata evidente, riconosciuta anche dal tecnico Rosi dell'Academy Abatese, ma non era scontata a priori al netto della qualità della squadra granata. Si è visto da come è stata giocata la partita quanto il Toro volesse il trofeo e quanto fosse disposto a fare di tutto per portarlo a casa. In un anno è arrivata la Serie C, poi i trionfi in Coppa Italia Eccellenza prima in Piemonte e successivamente a livello nazionale. La sua squadra è sempre stata competitiva, attenta e sul pezzo. Non si arriva a essere ingiocabili dal nulla, eppure in finale di Coppa è sembrato quasi tutto dovuto. Il merito è di un lavoro che parte da lontano con Pianotti e di cui oggi con Serami si raccolgono i frutti in attesa della tanto sognata Serie C.