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Le ragioni del buon 2025 del Torino

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La società è intervenuta ottimamente a gennaio, l’allenatore sta trovando le soluzioni giuste a livello tattico e riesce a farsi seguire dai giocatori, trasferendo il suo carattere
Gianluca Sartori Direttore 

In una fase del campionato in cui contano tantissimo le motivazioni, per il Torino aver vinto la sfida contro l’Empoli è un ottimo segnale. I giocatori di qualità possono permettere di vincere le partite anche solo con un colpo di biliardo. Prima, però, è necessario che la squadra si metta sul piano dell’avversario relativamente all’aspetto agonistico. Il Torino lo ha fatto, pur concedendo qualcosina di troppo all’Empoli, che si è fatto preferire per un’ora di gara. Ma, salvo rare eccezioni, non ci sono partite facili in Serie A e un pizzico di fortuna è sempre necessario. Non si può parlare di fortuna, tuttavia, se si guarda il ruolino di marcia del Torino da inizio 2025. Sono stati diciotto i punti raccolti in undici partite, e se qualche volta (a Bergamo o contro l’Empoli) gli episodi sono girati bene, altre volte (a Bologna) sono girati male.

In generale, c’è una continuità di risultati meritata e voluta, una semplice conseguenza del fatto che tutte le componenti stanno lavorando bene. La società è intervenuta ottimamente a gennaio, l’allenatore sta trovando le soluzioni giuste a livello tattico e riesce a farsi seguire dai giocatori, trasferendo il suo carattere. I calciatori si stanno mettendo tutti a disposizione, con unità di intenti e generosità. Sia chi gioca di più, sia chi gioca di meno: tutti si sentono parte di qualcosa e ora non resta che continuare così. L’Europa resta un miraggio, ma quantomeno si può provare a superare il record di 53 punti dell’era Juric. Scommettiamo che un po’ a tutti al Torino farebbe piacere.