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Torino, gli aneddoti di Petrachi: “Quelle bombe carta, i ‘peones’, lo scouting e…”

Redazione Toro News

"La prima stagione di Petrachi al Torino, quella del 2009-2010, è stata fin da subito molto intensa. "In Sisport, alla mia presentazione, fuori c'erano i tifosi che tiravano le bombe carta. Subito ho avuto delle ostilità perchè ero un volto nuovo. In quel momento era un tutto contro tutti. Non c'era una cosa che funzionava. E il Torino era a tre punti dai play-out per non cadere in Lega Pro. Poi successe un fatto sgradevole: l'aggressione ai giocatori ad un ristorante. Io ero appena stato ufficializzato, e mi sono trovato dentro in quella situazione. Quando sono entrato in quella sala e ho parlato con i giocatori aggrediti ho aperto gli occhi per quello che mi hanno detto i giocatori, che mi dissero le cose come stavano. Dissi a Cairo: qui devo fare una rivoluzione o rischiamo di retrocedere. Il passo successivo fu quello di esonerare Beretta: con lui non mi trovavo bene, chiesi al presidente di riprendere Colantuono. Parlando con lui scoppiò la giusta alchimia. L'esonero gli aveva fatto tornare la rabbia giusta; con lui concordammo la rivoluzione, le nostre idee collimavano. Mandai via tutti i giocatori che non avevano più voglia di stare al Toro. Feci un mercato senza spendere un euro, anzi: da 23 milioni il monte ingaggi scese a 12-13. Arrivarono giocatori con fame, voglia di spaccare tutto per la maglia granata, per mettersi in evidenza: Pestrin, Barusso, D'Ambrosio preso dalla C2, Scaglia, Garofalo, Antonelli. Dieci-dodici giocatori: li chiamarono il Toro dei "peones". C'era chi mi prendeva per i fondelli, ma sono andato avanti per la mia strada, convinto che stessi facendo qualcosa di giusto. Portare dei giocatori a Torino che non avevano mai visto la Serie B fu eclatante. Arrivammo poi a giocare la finale play-off contro il Brescia e tutti si ricordano il gol ingiustamente annullato ad Arma, con l'amico Damato di Barletta che ci fece quel regalo... Peccato perchè il Torino avrebbe meritato la promozione".

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