Immobile segna e riaccende il morale dei tifosi e della squadra, che finalmente vede il Gallo siglare una doppietta e mettere a tacere le perplessità su di lui, "colpevole" di essere costato molto e di segnare poco. Quattro gol, nonostante la sofferenza dovuta a qualche carenza difensiva e ad un Frosinone ostinato e per nulla arrendevole, significa imboccare la strada giusta per ritrovarsi, per lavorare con più serenità sulla costruzione del gioco e sui risultati.
Ci sono giovani giocatori che mettono tutti d'accordo, e altri che, invece, frantumano in due la tifoseria, contrapponendo punti di vista diversi, entrambi leciti. Chi non perdona Fabio Quagliarella ha ragione, chi lo applaude e lo accoglie con empatia ha altrettanta ragione. Io personalmente sono stata tra i secondi, nonostante la mia opinione nei suoi confronti sia sempre stata espressa con una certa freddezza. Il suo gesto, a mani alzate in segno di resa, è stato il primo vero segno da parte sua, in quanto uomo e non in quanto giocatore, che mi ha emozionato davvero. Di fronte a questo, per quanto mi riguarda, la resa è reciproca e chiude ogni ostilità. Dopo di ciò, sarà solo il campo a poter parlare.
Si è visto ieri, dai risultati e dal clima festoso e sereno che ci ha riscaldato sugli spalti, quanto serva a questa squadra ritrovare i propri ragazzi, e quanto serva davvero anche a noi, per riaccendere quell'entusiasmo che, come una fiamma, ha bisogno di legna per ardere vivo. Questo spunto è arrivato con un volo dalla Spagna, ma non solo. Ci sono ragazzi da ritrovare nella rosa attuale (non ultimo il nostro Maxi Lopez, che ha bisogno di lavorare con costanza per tornare ad essere uno dei nostri punti di forza), e solo in questo modo possiamo costruire il Toro, tra passato, futuro, vecchi e nuovi amori. Proprio quei "certi amori, che non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano". E, così, si potrà tornare a sognare.
Buonanotte granata...
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