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FAI, il Fila, i bugiardi, la depressione, il capitano, il Toro

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di Guido Regis *Non commento il Toro prima squadra.Il suo campionato, comunque in ritardo di preparazione rispetto a tutte le altre compagini, inizierà fra due settimane a Torino nel derby delle due moli AntonellianeScrivo volentieri ma con...
Guido Regis

di Guido Regis *

Non commento il Toro prima squadra.Il suo campionato, comunque in ritardo di preparazione rispetto a tutte le altre compagini, inizierà fra due settimane a Torino nel derby delle due moli AntonellianeScrivo volentieri ma con la solita amarezza, di altre vicende granata che passano incomprensibilmente e velocemente in secondo piano pur avendo una rilevanza ben superiore alle vicissitudini dei nuovi undici “beniamini”.Sul noto giornale cittadino è comparso una quindicina di giorni fa un articolo che ci da primi con sei mila preferenze per il Filadelfia nella “gara” relativa ai luoghi del cuore. Non è vero! Villa Bossi a Novara è improvvisamente in testa da alcune settimane e li per ora rimane. Questa ennesima notizia bufala  sembra diffusa apposta per rallentare la scalata per, come dire, farci allentare la presa e convincerci di aver raggiunto l’obbiettivo.Primeggiare in questa classifica non da sicure garanzie d’intervento economico sul FiladelfiaSul regolamento al capitolo 7 si legge “ Il FAI, inoltre, si impegna a intervenire su uno o più beni tra quelli che riceveranno il maggior numero di segnalazioni, attivandosi per sostenere le azioni di recupero, tutela e valorizzazione promosse sul territorio. Si avvarrà a tal fine dei propri canali istituzionali, competenze tecniche e rete territoriale. Per casi specifici, individuati tra I Luoghi del Cuore che avranno ricevuto il maggior numero di segnalazioni, saranno messi a disposizione eventuali contributi economiciOnestamente non mi interessa sapere quanti a quali saranno gli effettivi vantaggi che scaturiranno da una vittoria. Per me, per noi, questo deve essere semplicemente un test, un ennesimo test al quale veniamo sottoposti per dimostrare o negare la nostra reale capacità di coesione.Sta qui il punto. Ma dove sono questi quasi due milioni di tifosi granata? E se esistono è mai possibile che non siano capaci di produrre 20.000 adesioni ad un iniziativa gratuita, per il bene del Toro? Ecco che si spiega la difficoltà spaventosa nell’ottenere adesioni da parte di un movimento costruttivo quale ToroMio che domanda solo una promessa di pagamento ma che in prospettiva richiede un impegno reale e fattivo da parte di ciascun granata, che vada oltre il semplice tifo passivo, per quanto assolutamente attivo nel mugugno.  Ma c’è anche un ennesimo paradosso. Scopro che le modalità di voto del FAI sono state riscritte perché si erano verificate delle “irregolarità” rispetto ad un luogo “meridionale” del cuore, fino ad un paio di mesi fa in testa, a quanto pare votato da un folto numero di tifosi impigiamati anche con nomi fasulli, che si sono organizzati sui forum per attuare il boicottaggio al nostro Filadelfia. Il luogo del cuore in questione è sparito dalla competizione.Ebbene sembra che gli stessi si siano riattivati con lo stesso metodo per dirottare il loro voti sulla villa Novarese.Ma ci rendiamo conto? Pur di metterci il bastone tra le ruote i gobbi si mobilitano in centinaia, forse migliaia, e il loro quotidiano li aiuta, illudendoci di avercela già fatta. Vogliamo dare un esempio una volta per tutte della nostra forza o preferiamo anche in questo caso mugugnare al 30 settembre quando scopriremo di essere riusciti a racimolare meno di una decina di migliaia di segnalazioni? Si vota anche presso le filiali San Paolo su apposite schede. Lasceremo primeggiare Villa Bossi di Novara, che magari verrà ridipinta a strisce bianco nere e con un bel tetto azzurro?Ma non è finita; i giornali ed i loro professionisti ci hanno subissati di “scoop di mercato” fasulli nel nome del dovere diritto di cronaca e tra questi un martellamento spietato fino all’ultimo secondo del calcio mercato, insinuando il sospetto quasi certezza, che Bianchi, se ne sarebbe andato, qualcuno ha persino scritto verso l’altra squadra di Torino.Il capitano, il nostro capitano ha taciuto, non ha concesso interviste, ha seguito la squadra anche quando era fuori rosa, è sceso negli spogliatoi di Cittadella dopo la sconfitta e solo pochi, oltre i suoi compagni, sanno quanto fosse imbufalito, e quanto abbia “urlato” da capitano vero, intercalando le sue frasi con decine di “zio cane”, ha anticipato i tempi di rientro ed ha concesso un anticipo di quanto succederà nelle prossime partite, se il fisico lo assisterà, ma soprattutto è stato saldo al suo posto, fedele ad una promessa che non è ancora riuscito a mantenere, riportarci dove ci spetta.Ma come si spiega che questo morboso desiderio giornalistico di scoop che ci feriscano, non si sia accanito sulla “depressione” di Bernacci?   Improvvisamente esiste un etica, una deontologia, un nobile senso di rispetto del dolore, del “vuoto” che lascia la depressione.?La depressione ha sintomi precisi, sovente percepibili anche da un profano in psichiatria. Il silenzio improvviso calato su questa vicenda paradossale non nasce dall’etica, ma piuttosto dall’omertà pilotata affinché non si discuta minimamente sull’assolutamente credibile possibilità che quanto affligge il nostro attaccante in prestito, “temporaneamente autosospesosi dal calcio” , non si chiami esattamente depressione e fosse ben noto alla simpatica società che ce l’ha rifilato, pigliandosi in cambio un terzino con i fiocchi e sano.E questa volta non si potrà imputare a Cairo la stessa dabbenaggine che lo colpì quando ritenne di accogliere tra le sue braccia protettive un altro attaccante, condannato per un vizietto poco edificante nel mondo del calcio, convinto che una volta espiata la colpa ( a sue spese) avrebbe riempito di bel calcio con onesto impegno e infinita riconoscenza, le partite del nostro Toro. Sappiamo tutti bene com’è andata a finire. Vuoto, vuoto, tutto vuoto quanto letto, sentito, subito in questi anni, in questi mesi, vuoto come la depressione, vuoto come la menzogna, vuoto come il disgustoso desiderio di ferirci, affossarci oltre i nostri demeriti. Un vuoto al quale noi dobbiamo rispondere con il nostro essere granata, nero, oro  anche dal fondo della classifica di serie B, pieno di un Bianchi finalmente capace dell’orgoglio e dell’onore di un vero capitano da Toro, pieno di uomini, donne e bambini che stanno camminando contro, dentro un uragano di scetticismo e di trappole, per costruire un futuro vero, pieno, stracolmo di TORO.Noi dobbiamo continuare, anzi tornare, ad essere i tifosi che eravamoLa prima squadra, forse, comincerà a farci vedere qualcosa nell’ultima partita di “preparazione” precampionato, oggi alle quindici, al Braglia.

* presidente TC CTO "C.Sala"  

 

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