SCOMMESSA DA VINCERE - Nel puzzle granata che giorno dopo giorno si sta componendo ferve il lavoro per inserire nuovi tasselli. Petrachi uno di questi pare lo abbia azzeccato, e alla grande. Quale? L'acquisto, sia pure in comproprietà libera con il Chievo, di un giovane e poliedrico centrocampista offensivo classe '91. Che provenga dal solito Bari, come già tanti in casa granata stanno malignando, importa un fico secco. "La qualità non si allena!": disse uno sconsolato Ventura dopo un Toro-Albinoleffe 0-0 di raggelante bruttezza a metà della stagione di B che sarebbe culminata con la promozione. Nicola Bellomo, nel Toro 2013/14, sarà una scommessa da vincere a tutti i costi per lui e per la società granata. Una scommessa più o meno come quella vinta con Alessio Cerci dodici mesi fa. Dove giocherebbe? C'è chi lo vede schierato a centrocampo in un'ipotetica cerniera a tre. Ma i suoi trascorsi baresi suggeriscono ben altro impiego. Questo ragazzo, vagamente rassomigliante al primo Cassano, si esalta soprattutto negli spazi stretti. Esplosivo quando punta l'uomo dicono sia molto bravo nel battere i calci piazzati. La sua posizione ideale per me? Da esterno offensivo a sinistra in un 4-2-4 mascherato: come quello che Ventura ha provato la scorsa stagione mettendo in quella posizione il ben più modesto Vives. Cerci da una parte, Bellomo dall'altra: la fantasia al potere o quasi!
WELCOME BACK, POPIST! - Manchester, stadio del City. E' lo scorso mese di febbraio. Entro nel mio settore e, come sempre, ricevo questo beneaugurante saluto da uno dei miei più cari amici Mancunians. Italiano? Papista, cioè associato a Roma capitale nonchè sede del Vaticano. Ah, quest'inglesi ... Fu così anche nove anni or sono, la prima volta che andai a osservare una gara del mio amato City dal vivo. Era un Sunday Match e ospitavamo il West Ham: guardai estasiato davanti a me il muro di folla festante, il prato, verde smeraldo. C'era pure il sole! Guardo come sempre ansioso l'orologio: manca davvero poco al fischio d'inizio, contro chi giochiamo stavolta? "How are you, Popist?": l'amico Citizen e granata, uno degl'iscritti al Toro Club England presenti a pochi centimetri dalla seggiola levata in aria dal Mondo nella celebre finale di ritorno di Amsterdam del '92, mi fa l'occhiolino. Mi accomodo baldanzoso nel North Stand, da poco diventato Family Stand per i prezzi davvero competitivi praticati dal City dello sceicco di Abu Dhabi per i nuclei familiari in questo settore dietro a una delle due porte. "Welcome back my friends, to the show that never ends!" (Emerson, Lake & Palmer). Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4
Renato Tubère
(foto Dreosti)
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