Dopo il match di Napoli mi sono poi venuti molti dubbi anche sull’utilità dell’arrivo di Zaza. Il valore del giocatore non si discute, ma i dubbi riguardano le ragioni per le quali è stato preso. Lo voleva Mazzarri? Se sì allora adesso tocca a lui far coesistere lui e Belotti. Se l’esperimento dovesse fallire, Mazzarri sarà il diretto responsabile, un po’ come lo è stato Mihajlovic con Niang. Ad ogni modo forse, come ha più volte sottolineato lo stesso allenatore, sarebbe stato meglio avere Zaza ad inizio preparazione e non a fine mercato. Ma fatico a capire perché il tecnico di San Vincenzo abbia schierato l’ex Sassuolo e Valencia titolare se, a detta sua, non ha ancora l’intesa con il Gallo e non è ancora al top: non sarebbe stato meglio far giocare ad esempio Edera o Parigini (Soprattutto il primo visto che è rimasto a Torino con i gradi di vice Falque)?
Domani dunque si va a Bergamo, contro un Atalanta che ha più vite di un gatto. Quando sembra tramortita ecco che la Dea torna a pungere come ha fatto vedere a San Siro. Bisognerà stare attenti e Mazzarri sta optando per alcuni cambi. Dunque fuori Zaza, ma niente Edera o Parigini. Dietro a Belotti dovrebbe agire Soriano, mentre sugli esterni viviamo il peccato originale del mercato granata: la carenza di giocatori. L’anno scorso i granata non presero una punta decente e quando si infortunò Belotti ci fu un periodo nerissimo, dove Sadiq non riuscì ad impersonare adeguatamente il ruolo della riserva del Gallo. Quest’anno ci siamo presentati al via di questa stagione con soli tre esterni di ruolo, più due adattati come Parigini e Berenguer. Più ci presentiamo con la rosa incompleta in un determinato ruolo e più la stagione che il Toro si accinge a disputare evidenza le carenze di quel reparto. È un ragionamento banale, ma sembra che da quell’orecchio, durante il mercato, in società non ci sentano.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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