Maledette quelle estati da gente del Toro, che, come ha detto Serse Cosmi, non riescono a godere appieno delle nostre gioie. Queste estati ci portano puntualmente, a giugno, luglio, o per assurdo agosto, a salutare con il magone, qualcuno di quei ragazzi che speravamo di aver "marchiato" con la nostra fede, di averlo fatto finalmente e definitivamente nostro. Sono le stagioni che dentro di noi non conoscono alcun valore contabile, dentro anime che non sono capaci di fare 2+2, ma sanno solo quanto ci costa in dolore un addio.
Estati da scivoli e montagne russe, pronte a farti precipitare in un angolo di inferno, dove i diavoli cercano di toglierti un pezzo di anima, e dai quali le parole e le promesse corrono a salvarti, restituendoti il sorriso per qualche istante. Forse per qualche giorno solo, o forse per una stagione.
Le ultime maledette estati di chi ama il Toro hanno avuto il sapore amaro del distacco, da uomini che sembravano incarnare valori e da capitani degni della nostra pesantissima fascia. E ora, aggrappati ad una parola, in bilico tra fiducia e disincanto, aspettiamo, sperando che questa estate sia diversa. Non più un'estate maledetta, ma un benedetto inizio.
Buonanotte granata...
Laureanda in Scienze della comunicazione ed imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da tre stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.
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