Buonanotte granata/Domani finalmente la posa della prima pietra per la rinascita del Filadelfia, con uno sguardo al passato e una speranza per il futuro
La mia storia con la città di Torino si intreccia solo nella celebrazione della mia fede granata, in quanto, ahimè, il fato mi ha dato come paese natale e come residenza altri luoghi. Per questo, e per la mia età che non mi ha permesso di assistere dal vivo a determinati eventi, credo di comprendere solo in parte l'importanza di quello che accadrà domani. E, ovviamente, non parlo del match con i rossoneri, ma della posa della prima pietra per la ricostruzione del Filadelfia.
Ci sono stata per la prima volta il 4 maggio di qualche anno fa, in occasione di una partita tra vecchie glorie granata. No, io non capisco davvero cosa vorrà dire per tutti noi, ma ricordo di aver respirato a lungo il profumo di storia, come mi capita sempre quando entro in un luogo che avrebbe tanto da raccontare. Mi sono seduta per terra, appena dietro due cuccioli granata che stavano litigando su qual era il giocatore più forte di tutti i campioni del Toro (beata gioventù!), e i miei sensi hanno catturato il più possibile di quello che il Filadelfia voleva dirmi. E, in un sussulto dell'anima, ho sentito che quel posto faceva parte di me, come le soffitte dei miei nonni, in un cui vado a curiosare, per cercare pezzi di storia che mi appartengono.