Mentre ciò che non approvo totalmente è l’operazione Umar Sadiq. Il giovane nigeriano oggi ha svolto il suo primo allenamento al Filadelfia. Le condizioni del suo passaggio in granata sarebbero 500 mila euro per il prestito oneroso, con diritto di riscatto fissato a 6 milioni e contro riscatto per i giallorossi a 8 milioni. Se le cifre dovessero essere confermate, a quale condizione il Toro potrà mantenere il giocatore? Perché se fa male, ovviamente il Toro non lo riscatta ed il problema non si pone con Sadiq che tornerà alla Roma. Se invece fa bene e segna nei momenti in cui viene tirato in causa, il Toro potrebbe pensare di riscattarlo, versando 6 milioni, ma se avrà fatto bene, cosa vieterebbe alla Roma di pagare il controriscatto di 8 milioni (1,5 milioni netto se consideriamo anche il prestito oneroso pagato dal Torino) e magari rivenderlo a tanto di più? Insomma solo una stagione incolore senza infamia e senza lode di Sadiq potrebbe consentire al Toro il riscatto. Ma quale sarebbe a quel punto la convenienza tattica ed economica per il Torino?
Inoltre prendere il vice-Belotti con questa formula, dopo aver sbandierato a destra e a manca che al bomber bergamasco conviene restare “almeno” (e “solo” aggiungo io) un altro anno, potrebbe voler dire che nel campionato 2018/2019 il Toro potrebbe ritrovarsi senza prime punte e a dover ripartire da capo per quanto riguarda il lavoro di mister Mihajlovic.
E’ per questo che confido dunque che i termini dell’operazione siano ben diversi. Sadiq è ovviamente il benvenuto, ma chissà, magari Petrachi ha strappato un accordo favorevole o sta lavorando per un altro colpo a sorpresa.
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